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"[...] dov'è che non avvengono sciocchezze?"
Pubblicato per la prima volta nel 1836 e confluito in seguito nella famosa raccolta di Nikolaj Gogol' (1809-1852) dal titolo "Racconti di Pietroburgo", "Il naso" è un racconto la cui trama punta decisamente al sovrannaturale e al grottesco, non priva di venature umoristiche, per via di un naso che... scompare all'improvviso dal viso del suo legittimo proprietario!
Molto ben caratterizzati i personaggi, a partire da quello del barbiere Ivàn Jàcovlevic, che una mattina trovò un naso all'interno del panino caldo che si apprestava a mangiare a colazione, per poi proseguire con quello dell'assessore collegiale Kovaliòv, che aveva perso appunto il suo naso.
"Ecco che genere di storia è accaduta nella capitale nordica del nostro vasto impero! Solo ora, ragionando su tutto questo, noi vediamo che essa contiene molte inverosimiglianze. [...] Ma quello che è più strano, più incomprensibile di tutto, è come mai gli autori possano scegliere simili argomenti. Confesso che questo è proprio inaudito [...]".
Particolarmente apprezzabili e coinvolgenti le considerazioni conclusive dell'autore che, d'un tratto, sembra ragionare direttamente con il lettore in merito al fatto, strano e straordinario, oggetto del suo racconto.
Per me, che con la letteratura russa finora non sono andata troppo d'accordo a parte pochissime eccezioni, è stata una gran bella e piacevole lettura!
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Non ho letto questo testo. Non sono lettore di racconti.
In effetti, del grande autore russo conosco soltanto "Le anime morte" , però mi è bastato per capire di essere di fronte a un grande scrittore.
Io, invece, ho qualche problema con la letteratura russa e quando trovo qualche eccezione, come in questo caso con Gogol', ne sono ben felice! :)
A me piace leggere racconti e, avendo molto apprezzato questo, penso di cercare prossimamente tutta la raccolta dei Racconti di Pietroburgo.
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