Dettagli Recensione

 
Il giardino dei ciliegi
 
Il giardino dei ciliegi 2023-11-07 23:05:59 Laura V.
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    08 Novembre, 2023
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La fine di un'epoca

Secondo tentativo che faccio, a breve distanza dal primo, con il teatro di Anton Cechov (1860-1904), ma anche stavolta non sono stata catturata pienamente dallo stile di questo grande nome della letteratura russa, cosa che mi dispiace molto poiché era da tanto che desideravo leggere “Il giardino dei ciliegi”.
Dopo aver letto questo e, ancor prima, “Tre sorelle”, posso dire di trovare la scrittura di Cechov chiassosa e dispersiva, affollata assai spesso di personaggi che – per lo meno ai miei occhi – tendono a confondersi. E tra i personaggi, appunto, non ne ho visti di memorabili al pari di quelli creati da altri autori che, dal teatro antico a quello contemporaneo, passando attraverso quello del mitico Goldoni, ho amato parecchio.
Tuttavia, dei quattro atti di cui si compone “Il giardino dei ciliegi” ho apprezzato alcune scene, tra cui in particolare quella finale nella quale il cameriere ultraottantenne Firs, ormai malato, si ritrova solo in casa, dopo che tutti sono partiti per sempre, mentre le scuri iniziano ad abbattersi senza pietà sugli alberi del giardino; ed è costui a pronunciare un’amara considerazione, del tutto condivisibile, che sembra rammentare il nostro dramma di esseri umani: “La vita è passata, e io… è come se non l’avessi vissuta.”
Rappresentata per la prima volta, a Mosca, all’inizio del 1904 (lo stesso anno in cui morì l’autore), l’opera pone al centro della rappresentazione i cambiamenti sociali dell’epoca, con la decadenza di classi un tempo agiate e l’avanzare di quelle che si sono arricchite di recente (impersonate, rispettivamente, da Liubòv Andriéievna con i familiari e il commerciante Lopachin) e ora possono acquistare addirittura grandi proprietà, finite all’asta per debiti, dove gli antenati erano stati schiavi. Insomma, un mondo che finisce per sempre, mentre il nuovo inesorabilmente avanza, preludio dei grandi stravolgimenti che si verificheranno con la rivoluzione anni dopo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Laura, ho visto qualche rappresentazioni teatrali piuttosto convincenti. La lettura del testo mi è piaciuta un po' meno.
Forse l'opera teatrale del grande autore che preferisco è "Il gabbiano", anche in lettura.
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
18 Novembre, 2023
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie del suggerimento, Emilio! Riproverò allora con Cechov da "Il gabbiano".
Certo, le rappresentazioni teatrali devono essere un'altra cosa rispetto alla lettura del testo.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'attesa
Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero