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Il ritratto di Dorian Gray
 
Il ritratto di Dorian Gray 2023-10-22 16:26:40 lapis
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    22 Ottobre, 2023
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Narciso fin de siècle

Quando il giovane e innocente Dorian Gray vede per la prima volta il suo magnifico ritratto impara ad amare la propria bellezza.

Ma non basta uno specchio lucido in cui rimirarsi, il Narciso fin de siècle vuole di più, vuole che la propria vita diventi essa stessa arte, consacrata all’inseguimento del bello, del piacere, della sensazione intensa o rara. Regole sociali e morali sono catene di cui farsi beffe in nome di un superiore ideale estetico che fa di gioia, godimento, passione i propri comandamenti. Sono le insinuanti teorie del maturo Lord Henry, dandy cinico, intelligente e raffinato a cui Wilde affida i più sferzanti aforismi e squisiti nonsense. Il ragazzo si lascia così avvelenare da queste teorie edonistiche, spingendo la sua esistenza al limite, sulla strada del vizio e della dissolutezza.

Ma mentre l’uomo conquista il mondo e il piacere, cosa accade alla sua anima? È sulla scia di questa domanda che si innesta l’invenzione geniale di Wilde: la vita diventa arte, immagine perfetta e immutabile di giovinezza, mentre l’arte diventa vita, portando il segno degli anni e il peso dei peccati. E così mentre Dorian continua a essere ammirato in società per il suo aspetto innocente e delicato, la tela si fa specchio della coscienza, deformandosi giorno dopo giorno: gli occhi si gonfiano, le rughe solcano la pelle e le labbra si incurvano in un ghigno crudele e spaventoso. Dorian nasconde il quadro in soffitta, chiudendo a chiave la porta per fingere che non esista, ma non basta tutto l’oppio del mondo per dimenticare davvero quel volto che lo osserva da lontano e sogghigna nel buio, diventando sempre più maligno e ripugnante.

Quel dipinto che gli aveva insegnato ad amare la propria bellezza, gli insegnerà anche ad avere orrore della propria anima?

La penna di Oscar Wilde è sublime e inimitabile, capace di fondere l’ironia spietata di battute paradossali e irriverenti alla pura poesia con cui si abbandona alla descrizione dei profumi di un giardino o delle note di un notturno di Chopin per ricreare le atmosfere languide che avvolgono queste pagine. Un romanzo tutto giocato su ambiguità e contraddizioni, in grado di sedurre anche i lettori di oggi con il suo fascino straordinario.

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