Dettagli Recensione
Dolci note suadenti…
…” Hede sentiva di non poterle dire quanto l’amava. Non si poteva dirlo a parole, si poteva soltanto dimostrarlo, ogni giorno e ogni momento, per tutta la lunga vita”…
Selma Lagerlof intesse una trama a metà tra la fiaba e il romanzo d’ avventura grazie a una prosa vestita della propria essenziale armonia, sospesa tra sogno e realtà, un flusso narrativo intriso di arte, bellezza, amore, morte, normalità e pazzia, cura di se’ e dell’ altro.
Le note seducenti di un violino richiamano gioia, stupore, spensieratezza, infinita dolcezza e l’ amore di una vita, quella musica divina che esce inesauribile dalle sue corde, una sospensione temporale per accedere alla bellezza del mondo esprimendo la propria essenza, una passione totalizzante e necessaria per Gunner Hede, il protagonista, giovane studente baciato da bellezza e talento.
Quando sarà costretto a separarsi dal suo amato strumento e dalla musica a cui ha giurato fedeltà eterna abbandonando gli studi per risollevare le sorti della famiglia e garantire la sopravvivenza del maniero ereditato dal nonno e caduto in disgrazia, sarà come vendere l’ anima al diavolo precipitando in uno stato di totale follia.
Neppure Ingrid, una giovane ambulante dagli occhi magnetici ammaliata dal fascino delle sinfonie del violino di Hede, da lui strappata alla strada riconoscendone bellezza e unicità, sembra riuscire a distoglierlo dall’ insana malattia riportandolo al passato recente e alla propria essenza.
È un percorso tortuoso di vita e di morte, di normalità e di follia, inseguendo quella luce smarrita nella dimenticanza, riappropriandosi dei ricordi e della forza di un legame perduto.
Hede è altro, una sorta di mendicante che dialoga con gli animali e che apprezza le silenziose presenze all’ interno dei cimiteri, la stessa Ingrid si crede persa, i loro paiono incontri tra due estranei, Hede ne ignora la presenza anche quando in lui sembra riemergere qualche ricordo.
La forza dell’ amore, l’ arte, la musica, la bellezza le uniche note intonate in grado di restituire un vita degna di essere vissuta laddove pareva irrimediabilmente persa. È un copione già scritto ma riccamente vestito in un mondo cosparso di nemici, in uno stato di pazzia che elimini l’ angoscia, in un’ allerta continua, in un senso di pace dimenticato, la paura radicata dentro.
Anche Ingrid pare sfuggita a morte certa, forse era già morta, una condizione preferibile a una vita invisibile e senza amore, in lei la voglia di salvare chi l’ ha salvata, recuperata a se stessa dal sentirsi amata.
Come restituire vita a chi è malato di nostalgia, uscire dalle tenebre nel flusso dei ricordi, anche dolorosi, difficile quando tutto pare inutile e già scritto, e allora non resta che abbandonarsi alle corde di un violino e alla sue note suadenti, al sogno e alle fantasticherie, alla grandezza di un amore sospeso….
Selma Lagerlof si conferma scrittrice di smisurato talento, in grado di trasmettere la verità dei sentimenti in una semplicità disarmante, l’ essenzialità della vita nelle smisurate declinazioni che la riguardano, laddove la parola “ speranza “ risuona continuamente nella testa e nel cuore di chi ha fatto proprio e sa riconoscere il dolce e armonioso suono dell’ amore e della bellezza, pur deformato e cangiante.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Selma Lagerlof è da anni nella cerchia dei miei scrittori preferiti, pertanto sono molto interessato a questo libro pubblicato recentemente da Iperborea.
Vedo che l'hai apprezzato molto. L'atmosfera fiabesca di cui parli e in cui l'autrice è maestra mi ricorda un po' "L'imperatore di Portugallia" , e anche "Bandito"; due romanzi particolarmente belli.