Dettagli Recensione
Lungo, penetrante, forte, indimenticabile
Emily Bronte (1818-1848) scrisse questo libro tra il 1845 e il 1846 e la sua vita ricca di traumi e morti l’hanno portata alla stesura di questo testo oggi definibile come uno tra i più importanti della letteratura inglese. Wuthering Height è il suo miglior capolavoro che però venne pubblicato sotto lo pseudonimo maschile di Ellis Bell nel 1847. Il titolo prende ispirazione da Wuthering Heights – luogo in cui si svolgono le vicende narrate – cioè quelle terre poste sulla sommità di un colle dove spira il vento e la pioggia è perennemente presente tanto da creare un’atmosfera spettrale sommato all’arrivo di un trovatello inquietante dal passato oscuro ci autorizzano a considerare questo testo un romanzo gotico.
Una seconda edizione postuma fu curata da sua sorella Charlotte e così i critici per svariato tempo le attribuirono tale capolavoro, solo successivamente hanno compreso la vera autrice.
Cime tempestose può sembrare apparentemente un testo romantico ma è tutt’altro: è il romanzo di un amore mancato, di un'ossessione distruttiva, di una vendetta esemplare.
Ma è proprio la forza trascinante di una passione mai vissuta a fare di questo libro un capolavoro, un concentrato di sentimenti fortissimi, benché sempre negativi...portatori di cattiveria, violenza e follia. In poche parole penso di aver descritto questo libro così ricco di emozioni.
La trama l’ho trovato particolarmente affascinante, in alcuni punti leggermente lenta ma riprendeva il giusto ritmo proseguendo con la lettura: non si può dar niente per scontato, qui ogni personaggio ha sempre un secondo fine inimmaginabile che si può comprendere solo dopo diverso tempo e solo se il personaggio ne parla apertamente. L’amore tra Cathrine e Heatchliff è lungo, pesante ma evidentemente profondo, ti accompagna dall’inizio fino alla fine.
La caratteristica però che mi ha affascinato in particolare è stata la tipologia di scrittura con un’alternanza tra un lessico alto, con la presenza di termini non più in uso ma comunque comprensibili, e un lessico basso, colloquiale presente tra i personaggi meno acculturati come Hareton.
La storia è molto curiosa per un particolare: è totalmente narrata da Ellen Dean, la domestica cresciuta con i padroni e poi vissuta a servizio di tutti i successori. Questa donna dall’inizio si è occupata del racconto della loro vita all’apparente protagonista, il signor Lockwood, che, stranamente, era sempre presente nei momenti più importanti della vicenda ma il suo occhi analitico ha reso la storia affascinante e realistica nonostante io non abbia dubitato diverse volte riguardo alla veridicità della narrazione non potevo avere maggiori testimoni. Il fatto che mi stia chiedendo ciò nonostante sia consapevole che tutta la trama è solo il frutto della fantasia di Emily Bronte fa comprendere quanto mi sia sentita presa in causa dalla narrazione.
Un’altra caratteristica curiosa che ho notato è stata proprio la figura di Wuthering Height che mi è sembrato una cosiddetta “doccia delle trasformazioni” poiché ogni volta che un qualsivoglia personaggio entrava da quella porta una parte della propria gentilezza scompariva, come un magnete per le emozioni felici, ciò ovviamente solo quando la casa era di proprietà di Heatcliff; questa magia, infatti, si concluse alla sua morte dove la stessa scrittrice sembrò rivedere la gioia con l’amore tra Cathrine e Hareton. Inoltre la costante presenza del maltempo comportava nella nascita di inquietudine, con la ovvia aggiunta della trama inquietante in sé.
L’analisi approfondita di ogni singolo personaggio crea curiosità ed interesse al lettore così sentendosi partecipe quanto il signor Lockwood.
Un libro ricco di tensione, amore,inquietudine, rabbia, solitudine, amicizia e morte, indimenticabile.
“ Lo amo perché lui è me, più di quanto lo sia io. Le nostre anime sono uguali. Io sono Heathcliff.”