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Classico intramontabile
“Voglio fare la storia morale della mia generazione; ‘sentimentale’ sarebbe più appropriato”.
Con queste parole Flaubert esprime, in sintesi, il cuore pulsante del libro. Forse, rispetto a “Madame Bovary”, quest’opera dell’autore francese non suscita nel lettore lo stesso trasporto emotivo, eppure è innegabile constatarne la grandezza. L’occhio attento e preciso di Flaubert descrive spietatamente la generazione borghese cittadina e lo fa con una storia che in sostanza “non esiste”: rifiuta la costruzione romanzesca, punta tutto sulla quotidianità, sulla routine, sui piccoli episodi noiosi e apparentemente inutili dei suoi personaggi. Obiettivo è servirsi di uno stile, di una prosa perfetti per tratteggiare una trama in fin dei conti banale, nella quale amore, tradimento, denaro e ricerca del prestigio personale risaltino. Lo persegue servendosi di protagonisti umanamente discutibili, pronti a fare le scarpe al prossimo ed anche a tradire i valori dell’amore e dell’amicizia pur di raggiungere un’affermazione personale.
Frederic Moreau, nella sua estenuante e improduttiva ricerca di conquista della Sig.ra Arnoux, vive nella convinzione che l’amore gli spetti di diritto, giunge alla conclusione che “Gli altri si accaniscono per avere la ricchezza, la fama, il potere” mentre per lui l’unica ragione di vita è quella di divenire l’amante di Madame Arnoux. Eppure Frederic, nonostante risulti totalmente permeato dall’amore non è innocente, non risulta di certo un personaggio candido. Anche lui infatti si “sporca le mani”, non esita a tessere relazioni con altre donne, per poi tradirle, preso dalla frustrazione e dallo sconforto nel mancare il primo obiettivo. Ma ancora di più Flaubert non si accontenta di raccontare una “non storia” privata, allarga l’orizzonte e colloca il suo romanzo negli anni della Seconda Repubblica Francese (1848) analizzando con dovizia di dettagli gli scontri armati che portano alla caduta della monarchia ed all’instaurazione (temporanea) della Repubblica. Fonde la storia di Francia con le vicende personali dei protagonisti, piega la cronaca alle loro esigenze, dimostrando quanto la partecipazione politica possa così diventare strumento per cercare un’affermazione personale e quanto la ricca borghesia reazionaria non si faccia scrupoli a salire sul carro dei vincitori, sposando le idee della Repubblica pur di realizzare i propri interessi.
Classico intramontabile della letteratura francese da leggere almeno una volta nella vita anche se, a tratti, non sempre scorrevole, l'educazione sentimentale può tranquillamente considerarsi romanzo di formazione perché nella parabola di Moreau, nel continuo passaggio tra fatti pubblici e fatti privati, si giunge ad una catarsi ad una sorta di bilancio di vita ed al riconoscimento di quanto stava più a cuore a Flaubert: la denuncia di un mondo borghese artificioso che travolge inevitabilmente per poi lasciare sgomenti e privi di forze.
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Anch'io ho apprezzato molto quest'opera. Incuriosito dai vari momenti autobiografici di tipo storico e sentimentale. Madame Arnaux come viene resa gradevole : l'ha dotata di tutte le virtù, al contrario di Emma Bovary a cui non è stata data una qualità, non una. Le ragioni che stanno dietro a un'opera!