Dettagli Recensione
Il tempo che passa inesorabile
Nessuna trama, nessuna voce narrante ma un flusso ininterrotto di pensieri, immagini e ricordi di un vissuto trascorso ed evocato, quasi onirico, attraverso monologhi o soliloqui di sei voci che non dialogano, anche se strettamente connessi. Tre uomini e tre donne, un coro di voci che si alternano dando spazio al racconto frammentato di una vita intera, percorrendo le diverse fasi, dall'infanzia alla vecchiaia. Pensieri che vanno e vengono proprio come l' infrangersi delle onde a riva con ritmo ripetitivo, instancabile e fedele a se stesso.
Se nei monologhi il vero protagonista è il tempo che corre inesorabile - è l'arco temporale di un'esistenza (dalla tenera età all'incontro con il nemico, la morte) - nei 9 interludi è l'arco temporale di una giornata scandita dalla luce del sole che ne fa da fulcro. Il flusso di coscienza è interrotto dagli interludi, in un interscambio che ho apprezzato molto. Le descrizioni minuziose e attente della luce solare che cambia in base alle ore, che illumina la casa, gli oggetti e gli animali che vivono nel giardino sono 'controllate' in contrapposizione al fiume di pensieri che non è possibile gestire, fuori controllo appunto.
Se avete letto Mrs Dalloway e Gita al faro, e avete preso dimestichezza con lo 'stream of consciousness' , ecco, qui la sperimentazione sul romanzo di Virginia Woolf va oltre, infrangendo ogni regola, dove l'unico imperativo sembra essere il ritmo, quello delle onde, quello del tempo, e quello della musica, perché ad un ascolto attento, c'è una melodia piacevole che accompagna il lettore dall'inizio alla fine della lettura.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |