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Emma deve essere u esempio
“Madame Bovary” è uno dei romanzi più importanti di Gustave Flaubert del 1856; lui è considerato il maestro del realismo nella letteratura francese però è diventato ufficialmente immortale solo grazie a questo testo. Inizialmente “Madame Bovary” fu pubblicata a puntate su un giornale francese di quegli anni, solo diversi anni dopo queste furono raccolte e unite nel famoso romanzo di nostra conoscenza.
Con Gustave Flaubert parliamo di realismo poiché possiamo definire i suoi testi una vera denuncia della società: le descrizioni sono dettagliate e lunghe, forse tediose. Inizialmente non è chiaro il motivo di tali numerosi particolari, forse per inoltrarci in quegli anni così diversi dalla nostra quotidianità. In parte, tutto ciò può far comprendere quanto noi donne del ventesimo secolo possiamo definirci fortunate in contrapposizione alla figura di Emma, donna del 1800: loro avevano pochi diritti, metaforicamente erano dei canarini in gabbia. Spesso, infatti, il narratore sottolinea il grandioso intelletto della protagonista eppure essendo donna non le viene data alcuna possibilità di sfruttare il suo potenziale e credo che questo sia una parte fondamentale del dolore di Emma.
Un’altra caratteristica che dimostra il realismo di Flaubert è lo stile da lui stesso utilizzato: è ineccepibile formato da dialoghi e rapporti difficoltosi; ci sono numerosi personaggi simbolo come il farmacista, la tipica pettegola delle piccole città di campagna, e tanto altro. Questo romanzo è definibile una critica ad una società borghese troppo sicura di sé dove come protagonista, si può vedere una donna sola con le proprie debolezze nell’oceano maschilista di potere, denaro e tradizioni, in altre parole abbandonata a se stessa ed al proprio inascoltato grido di dolore.
Questo racconto è un perenne susseguirsi di analisi e descrizioni dei diversi e molteplici personaggi che lo caratterizzano senza mai tralasciare la protagonista Emma, oppure Madame Bovary dopo il matrimonio con Charles. Però Gustave Flaubert non si limita a questo ma amplia la narrazione caratterizzandola di storie d’amore: inizialmente un amore effimero e superficiale, poi uno probabilmente sincero e reale, nato dall’unione di piccoli gesti forse insignificanti o forse ssenziali, ma impossibile da soddisfare e alla fine un ultima forma d’amore vissuta come una via di fuga, un bisogno di cedere a desideri nascosti e repressi. Nonostante questo suo continuo sperimentare non troverà mai ciò che pretende ovvero un amore romantico e travolgente tipico dei romanzi rosa che tanto amava leggere. Lei cerca un sentimento idealizzato e non reale, un uomo che le faccia vivere una serie di avventure, una persona appassionata della vita e motivata nel fare nuove esperienze, Emma non si arrende e lo cerca per tutta la durata del libro.
Tutti guardando questo personaggio, superficialmente vedono “Una giovane donna vestita di lana azzurra guarnita di tre volants” ma in realtà è l’insieme enorme di pensieri, opinioni, dolori e gioie che Flaubert cerca di trasmetterci continuamente; giunti ormai alla fine ci sentiamo come Emma, continuamente alla ricerca di qualcosa. Inoltre io credo che questo testo sia molto istruttivo, infatti lo scrittore rappresenta continuamente la bellezza del mondo come gli animali, le persone, i paesaggi in contrapposizione con i pensieri e i sentimenti di Emma; forse per sottolineare che la felicità e la spensieratezza sono lì, sotto il nostro naso, ma lei non riesce a vederle mentre sprona noi a cercarle continuamente poiché la vita non è tristezza e apatia come la signora Bovary tende sempre più frequentemente a credere.
La narrazione ruota intorno al rapporto contrastante tra Charles Bovary e sua moglie, Emma: sono molto diversificati in desideri, piaceri e modalità di pensiero, lui è “ felice e senza pensiero al mondo e il suo universo finisce all’orlo della sottana di lei” mentre la Signora soffre per l’attesa felicità e non riesce ad accettare la sua vita, la propria condizione sociale e il proprio matrimonio e ciò l’ha portata alla distruzione. Eppure io ho notato una flebile unione tra i due, c’è qualcosa che li unisce e da nessuno conosciuto: non è amore, è qualcosa di più forte ma non definibile propriamente positivo. Concludo questa riflessione sul tema che credo sia fondamentale per la storia, ovvero l’amore: ciò che Emma non ha mai capito è che l’amore è anche quotidianità, conoscersi, andare d’accordo e imparare a capire e comprendere l’altro con i propri pregi e difetti e amarli entrambi. Il principe azzurro che tanto cerca non esiste.
La continua battaglia tra reale e ideale giunge all’apice dopo una serie di azioni ed eventi come un urgano per poi ricadere in un enorme oblio, la morte. Emma deve essere un esempio per noi, un esempio di una ricerca di un ideale di felicità, ciò che non esiste.
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Commenti
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Una recensione esaustiva.
Un bel romanzo, ma non sono entrato in sintonia con la protagonista. Mi ha fatto capire molte cose il bellissimo saggio di Dacia Maraini "Cercando Emma" , molto ben documentato sui rapporti di Flaubert e Madame Bovary.