Dettagli Recensione
Turbati da Torless
E' con certo imbarazzo che cautamente avanzo alcune personali perplessità riguardo ad un romanzo che la critica unanimemente considera una pietra miliare capace di rivoluzionare la letteratura tedesca successiva. A mia giustificazione, credo che questo spazio su Qlibri sia destinato a far liberamente esprimere sensibilità e gusti di lettori amatoriali prescindendo da giudizi di valore letterario che richiedono ben altre competenze da esercitare, peraltro, in ben altri ambiti.
Il racconto trae spunto da note vicende autobiografiche. In gioventù Musil ricevette una severa educazione in una austera scuola militare e questa esperienza deve averlo certamente segnato. Il protagonista Torless, rampollo di una famiglia della borghesia cittadina, viene mandato presso un remoto istituto militare al confine dell'impero. Isolato dalla famiglia e dal contesto cittadino, vive gli anni della sua turbolente adolescenza legando rapporti di viziosa complicità con due coetanei, Beineberg e Reiting, coi quali condivide torbide esperienze nelle cupe atmosfere dell'istituto. Non esiste alcun rapporto di amicizia tra i tre. Beineberg e Reiting lottano tra loro per un ruolo di supremazia, da esercitarsi tramite pressioni psicologiche, giochi di alleanze, persino maltrattamenti fisici a chi osi opporsi alla loro leadership. Beineberg giustifica le sue turpi azioni con astruse filosofie orientaleggianti. Reiting possiede invece un innata sete di potere per raggiungere il quale, ogni mezzo pare lecito. Maestro nel seminar zizzania, non esita ad esercitare sui compagni violenza fisica e psicologica pur di soddisfare la sua inclinazione a primeggiare.
Vittima sacrificale dei due è il giovane Basini che, sotto minaccia di pesanti ricatti morali, viene ripetutamente seviziato e costretto a soddisfare le pulsioni sessuali dei suoi aguzzini sprofondando rapidamente verso stati di abiezione sempre più disperati.
Torless ha un ruolo subalterno ai due compagni e ne subisce la sudditanza psicologica. E' spettatore spesso passivo delle loro nefandezze. Se un presunto senso morale sembra talvolta far capolino, questo è ben presto neutralizzato da un atteggiamento di cinico distacco. In luogo del vigoroso disgusto che la situazione richiederebbe, Torless appare tormentato da un flebile turbamento del tutto insufficiente a generare una qualsivoglia reazione. Lui stesso finirà per abusare del giovane Basini in un clima di crescente morbosità.
Il romanzo ha pagine ostiche e confesso di aver rinunciato a decifrare alcune astruse elucubrazioni volte ad accrescere spessore e profondità psicologica dei personaggi. Una eccezione assolutamente da segnalare è il capitolo dedicato alla teoria dei numeri complessi la cui conoscenza letteralmente sconvolge il giovane Torless. Con felice intuizione, Musil coglie appieno il fascino di questa potente astrazione matematica quale ponte virtuale atto a collegare mondi reali sorvolando su spazi del tutto immaginari.
La qualità e lo spessore dello stile di Musil ovviamente non si discutono, ma la scrittura concettuale di questo romanzo è risultata per me faticosa senza peraltro produrre un tangibile godimento intellettuale. Gli scabrosi temi trattati, dalla violenta affermazione dell'individuo nella faticosa età dello sviluppo fino alla scoperta di una sessualità morbosa quanto incontrollata, hanno il pregio della sincerità e vi si avverte vivido il vissuto dell'autore. Eppure, ciò che mi resta da questa lettura è un diffuso e generico malessere piuttosto che un reale coinvolgimento emotivo. Ma qui si entra in un campo assolutamente soggettivo.
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Commenti
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e' sicuramente da leggere. Poi mi dici se condividi il cpmmento ...
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