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La fattoria delle magre consolazioni
 
La fattoria delle magre consolazioni 2022-05-04 17:32:50 ALI77
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Stile 
 
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    04 Mag, 2022
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UN CLASSICO INGLESE DIMENTICATO

Flora Poste è la protagonista di questo romanzo, ha perso i genitori che sono morti a causa dell'influenza spagnola, ha solo vent'anni e ha avuto un'educazione esemplare, basata sullo sport, ma scopre che il padre aveva molti creditori e le rimangono solo cento sterline all'anno e nessuna proprietà.
Flora ha una volontà di ferro ereditata dal padre e delle caviglie sottili come la madre, ma questo non le permetterà di guadagnarsi da vivere, non sa come fare, decide per il momento di andare a visitare per qualche giorno l'amica Mrs Smiling a Lambeth. La donna cerca di farla ragionare, le propone di studiare dattilografia e stenografia, così da poter diventare una segretaria e affittare un appartamento.
“Nessuno ti ha proposto di andare a vivere da loro? Volevo proprio metterti in guardia su questo. I parenti vogliono sempre che uno vada a stabilirsi da loro,” disse Mrs Smiling.
“No. Ricordati, Mary, che adesso ho solo cento sterline all’anno; e non so giocare a bridge.”
Ma Flora vuole andare a vivere con qualcuno dei suoi parenti e per questo invia delle lettere, alla fine decide di andare da Mrs Judith Desoladder, nel Sussex, alla Fattoria delle Magre consolazioni. C'è un segreto, un torto che i Desoladder avrebbero fatto al padre di Flora e vorrebbero rimediare ospitando e aiutando la protagonista.
"Le scriverei stasera, ma penso che dovremmo cenare fuori, non credi? Per celebrare l’inizio della mia carriera di parassita."
Flora arriva alla Fattoria e la trova in rovina, le persone che incontra sono molto strane, parlano poco, hanno modi di fare alquanto bizzarri ma soprattutto non possono lasciare la fattoria e andare altrove, perché la matriarca Ada Funesta li tiene tutti legati a loro.
Ada è la zia di Flora, nonché la sorella maggiore di sua madre, vive da più di vent'anni nella sua stanza, esce solo due volte all'anno e vuole vedere tutte le spese della fattoria, tutti credono che sia matta e se qualcuno vuole andarsene per cambiare vita, lei perde completamente la testa e si ammala. Ada Funesta dice di aver visto qualcosa di terribile da bambina nella legnaia, una superstizione o forse qualcosa di vero, ma con questo clima di terrore e di paura tiene insieme tutti gli abitanti della fattoria.
Flora è sconcertata non crede a quello che sente e a quello che tutti le raccontano, si rifiuta di sottostare a delle regole assurde che impone una vecchia zia alquanto bizzarra.
Quindi decide di cambiare le cose e cerca di migliorare anche la situazione alla Fattoria.
"Le piacevano i romanzi vittoriani. Erano romanzi che si potevano leggere mangiando una mela."
Stella Gibbons crea dei personaggi davvero particolari e credibili, la storia è verosimile e la narrazione intreccia le vite dei vari abitanti della Fattoria in maniera coerente, anche se forse verso la fine del libro, tutto diventa abbastanza prevedibile. La parte finale è sicuramente quella che ho preferito di meno.
L'autrice prende spunto dai grandi classici dell'Ottocento, li cita molte volte nel testo e la sua scrittura è sicuramente influenzata da loro, è una sorta di omaggio.
Questo libro mi ha fatto divertire, mi sembra tutto alquanto strano ma allo stesso tempo così piacevole e allegro che ho adorato quasi ogni pagina.
Lo stile è coinvolgente, tagliente e diretto e Flora è una protagonista che non si dà per vinta, è testarda nel raggiungere ciò che si è prefissata ma anche ostinata nel capire cosa succeda alla Fattoria e nel voler cambiare le cose. Non vuole lavorare, cerca di "sfruttare" ciò che la sua educazione le ha insegnato e quel poco che la vita le ha lasciato, per cercare di migliorare il posto in cui decide di vivere. E' una ragazza molto realista, non crede alle superstizioni e cerca di trovare un modo per sistemare le cose a suo favore, è giovane ma ha già una personalità ben definita. Flora è una protagonista che ti conquista fin dalle prime pagine, non puoi odiarla, ma nessuno dei personaggi è "negativo" sono un po' tutti strani, a volte esagerati; l'autrice pone l'attenzione su come "l'ignoranza" ci porti a credere a delle superstizioni popolari che provocano paura e terrore, solo in chi non ha la possibilità di capire o conoscere o di vedere qualcosa di diverso.
E' un romanzo che consiglio di leggere, per passare qualche ora in spensieratezza, non è neanche lungo, se vi piace la letteratura inglese e volete cimentarvi in qualcosa di divertente e un po' strano, questo è un romanzo che potrebbe fare per voi.

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