Dettagli Recensione
Ossessioni e ambiguità
Grande, grandissima ambiguità.
Fantasmi o ossessioni?
Presenze paranormali autonome o entità che hanno bisogno di essere evocate? di avere un "tramite" terreno?
Bambini posseduti (consapevoli e coinvolti) o visioni della mente disturbata di un'istitutrice?
Chi sono i buoni, e chi i cattivi???
Eh, James mica te lo fa capire...
Il mistero permane fino alla fine, ed anche oltre.
È un libro che sembra scritto per "giocare" con il lettore, per instillare in lui il dubbio su ogni cosa che vi è raccontata.
Ci sono disseminate tante piccolissime anticipazioni, una sorta di "ora ti dico questo, ma poi vedrai, poi capirai...", e invece poi non capisci.
Come se l'atmosfera (sfumata) che si respira fosse più importante del fatto in sé.
Non ci saranno risposte ai mille interrogativi...
L'unica cosa certa è che Henry James ha scritto un racconto magistrale (raffinato ed elegante), gotico, ma soprattutto psicologico, dove i fantasmi, reali o immaginari che siano, ci raccontano di luoghi bui della mente, di spettri interiori, di ossessioni, seduzioni, e di innocenze perdute.