Dettagli Recensione
Non mi ha addomesticato...
Ci sono libri di cui si sa già tutto anche senza averli letti, perché sono dei classici, perché le loro frasi più importanti le puoi leggere un po' ovunque (anche e soprattutto dove non dovrebbero essere), perché dividono i lettori a metà, tra chi li ama follemente e chi li trova insignificanti, e questo ti fa un po' passare la voglia di affrontarli.
Ecco, "Il Piccolo Principe" è sicuramente uno di questi.
Libro della vita per alcuni, aria fritta per altri.
Poi però arriva tua figlia, di 8 anni, e ti chiede di leggerlo insieme... la sera, a letto, abbracciate.
E come dirle no? ????
Risultato... ho adorato leggerlo "con lei", ma il libro in sé a me non è piaciuto mica poi tanto, lei (nonostante io cercassi di spiegarle tutte le metafore e gli insegnamenti celati) non l'ha capito del tutto o quantomeno non mi è sembrata entusiasta.
Noiosetto lo è eh, a qualsiasi età.
Credo che il problema risieda proprio nel fatto che si presenti in maniera troppo semplicistica per un adulto e troppo difficile (nei contenuti) per un bambino.
Attenzione, non ho detto che sia un libro semplice eh (già vedo orde di persone pronte a linciarmi per avermi fraintesa), ma che la sua impostazione sia quella tipica di un libro per bambini, quindi lineare, con frasi semplici, brevi ed elementari, con molti dialoghi, per poi rivelarsi un libro di filosofia.
Filosofia un po' spicciola però (ecco arrivare le orde... ????)
Sinceramente, non dico che sia brutto, forse, semplicemente, non è il genere di letteratura che fa per me, preferisco altro.
Vabbè, com'è è come non è, adesso l'ho letto e comunque sono contenta di averlo fatto.
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