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Chi sei, Julien?
In letteratura si possono incontrare eroi e cattivi, monoliticamente definiti da ideali, pulsioni e desideri, grandiosi e immutabili. E poi ci sono personaggi come Julien Sorel, protagonista di questo straordinario romanzo di Stendhal, che, pagina dopo pagina, si arricchiscono e si trasformano, attraverso passioni che li cambiano da dentro, sfuggendo a ogni possibile definizione e lasciandoci brancolare tra le righe, affascinati, nell’inutile tentativo di afferrarli. Ultimata la lettura, io sono ancora qui a interrogarmi: chi sei, davvero, Julien? Un eroe romantico, fiero e audace, o un avido e cinico calcolatore? Probabilmente, entrambi. Sicuramente, un infelice.
Infelicità è qui manifestazione di dissidio interiore e conflitto sociale. Julien è un giovanotto di umili origini, cresciuto nella provincia francese cibandosi di ideali napoleonici e ambizioni militari, che si ritrova all’alba dell’età adulta nel pieno della Restaurazione, immerso in una palude di grigiore, corruzione e vecchi privilegi. Per tentare la scalata sociale che il suo animo orgoglioso e famelico brama non rimane altra possibilità che abbandonare i sogni romantici e piegarsi all’ipocrisia, intraprendendo una carriera religiosa priva di vocazione e un’esistenza di doppiogioco. Costretto a vivere una realtà così lontana dai propri desideri e a dissimulare se stesso per opportunismo, Julien finisce per muoversi sempre su un terreno scivoloso, in cui persino i sentimenti più profondi, come l’amore e l’amicizia, stanno in bilico sul filo invisibile che separa passione autentica da freddo calcolo. Si innamora di due donne ma i suoi corteggiamenti, almeno all’inizio, sembrano più atti pianificati di conquista che non slanci del cuore, ed è questo continuo conflitto che gli impedisce, in fondo, di godere appieno anche di sentimenti sinceri. Una lotta lacerante e distruttiva, dal fallimento predestinato, che forse solo alla fine, in un ultimo gesto di protesta e coerenza, trova il suo riscatto e la sua verità.
Partendo da un fatto di cronaca nera avvenuto nel 1830, Stendhal costruisce una storia estremamente complessa, ricca di contenuti politici, storici e psicologici. Delinea con spietata lucidità il quadro sociale della Francia a lui contemporanea. Racconta con sagace ironia le dinamiche di intrighi di potere e tresche amorose. Ma soprattutto si immerge vorticosamente nelle passioni, frustrazioni e vanità di un uomo vittima dei suoi desideri e della sua epoca, dando vita a un personaggio universale e attualissimo ancora oggi.
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Commenti
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Un caro saluto,
Manuela
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Un libro letto in gioventù. Mi parve subito un capolavoro, con una capacità di sondare nel profondo ciò che condiziona l'agire. Una straordinaria analisi implicita della psicologia del personaggio, stupefacente se rapportata al tempo .
Voglia di rileggerlo.