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Meraviglioso
"Notre-Dame de Paris" mancava ancora dalla mia lista di classici intramontabili, era ora che io lo leggessi. Quanta bellezza in questo capolavoro e quanta tristezza! La fatalità del destino, impresso a lettere nel muro della cattedrale ma anche anticipato dalle prime pagine, segna l'intera storia e non da modo alla Provvidenza di salvare i suoi attori, ahimé. Come in tutte le storie di Hugo, da padrona fa un grande amore, cieco e viscerale, per il quale si è disposti di dare la propria vita e intorno ad esso viene presentata e all'occorrenza criticata la società dell'epoca e le sue istituzioni. In questo caso si è nel quindicesimo secolo e sotto il mirino dell'autore ricade l'imbruttimento delle cattedrali e delle opere d'arte in generale, la tendenza di essere modificate a piacimento di chi guida in quel momento, togliendo o aggiungendo e trasformando i monumenti in opere confusionarie e brutte, private pian piano della loro personalità iniziale. Tant'è che a seguito della pubblicazione di questo libro, fu deciso il restauro e il ripristino alla forma iniziale la cattedrale Notre-Dame. Ma non solo l'architettura mal custodita, anche la giustizia cieca e sorda, ingiusta e stupida, la giustizia che manda a forca degli innocenti per il divertimento popolare, grossolano e stupido. Mitica la scena in cui il giudice sordo (perché disinteressato) interroga il sordo Quasimodo che nulla lo tutela davanti alla ipocrisia e alla stupidità del sistema giudiziario, macero per gli innocenti.
Incantevoli le descrizioni di Notre-Dame, Quasimodo e Frollo, che sembrano far parte di una trinità legati saldamente tra loro, Frollo innamorato dell'essenza intellettuale, del mistero spirituale della cattedrale e Quasimodo innamorato della sua bellezza fisica, abitandola come un spirito abita il corpo. Immortale anche la figura del poeta Gringore, che apre il sipario della storia con la bellissima parodia di Hugo sui poeti e sulla loro presunzione, in fondo personaggio sì vile ma tutto sommato bonario.
L'amore invece, il tema portante, è presente in tutte le sue forme ma tutte passionali: l'amore distruttore, tossico, egoista e ossesso di Frollo, l'amore puro e incondizionato e salvatore di Quasimodo e infine l'amore supremo: quello di una madre per la propria creatura e qui Hugo è capace di strappare le lacrime anche ai cuori più duri e freddi!
Un classico che non ha età e che incanta con ogni frase e che stupisce per la giovane età del suo autore: Hugo aveva appena 29 anni!
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