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Il giocatore
 
Il giocatore 2021-06-21 09:21:05 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    21 Giugno, 2021
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Scritto in meno di un mese per rispettare un accordo editoriale mefistofelico, "Il giocatore" è uno dei migliori titoli per approcciarsi all'opera dostoevskijana perché in sole duecento pagine riesce a trasmettere lo stile dell'autore ed alcune delle sue tematiche più ricorrenti, oltre a fornire più di uno spunto anche a chi fosse incuriosito dal lato autobiografico della storia. Il romanzo è stato infatti molto influenzato dalle vicende personali di Dostoevskij, sia per quanto riguarda la fascinazione verso il gioco d'azzardo che la relazione travagliata tra il protagonista e l'amata Polina, trasposizione su carta di Apollinarija Prokof’evna Suslova con cui l’autore viaggiò per l'Europa in uno dei periodi in cui era più acuto il suo problema di dipendenza dal gioco.
La vicenda si ambienta nella città fittizia di Roulettenburg (o Rulettenburg, come viene chiamata in questa edizione), una località tedesca famosa per il suo casinò e vero e proprio crocevia nel quale si mescolano persone provenienti dai principali paesi europei, il che da allo scrittore l’occasione di illustrare le sue opinioni sulle diverse nazionalità; in questo luogo giunge il nostro protagonista, il precettore Aleksej Ivànovic, per riunirsi alla famiglia del generale Sagorjanski presso la quale lavora e della quale sapremo qualcosa di più andando avanti con la lettura dal momento che la storia inizia quasi in medias res.
Nonostante la brevità, il volume presenta tre parti che si focalizzano su altrettanti eventi: all'inizio l'attenzione è posta principalmente sulla relazione tra il protagonista e Polina -che lo spingerà anche ad iniziare a giocare-, e vediamo i due spesso stuzzicarsi o arrivare a dei veri momenti di conflitto; nella seconda parte viene introdotto il personaggio di Antonida Vasil'evna che, incurante delle preghiere dei familiari, sperpera enormi somme al casinò mentre blasta senza pietà il generale; verso il finale Aleksej, nella speranza di risolvere i problemi economici della famiglia di Polina, inizia a giocare in modo impulsivo e rischioso alla roulette della quale si ritrova ben presto dipendente.
Il romanzo si sofferma in vari passaggi sul problema della ludopatia, inizialmente da un punto di vista esterno e poi in modo diretto quando il protagonista da semplice spettatore inizia a scommettere in prima persona. Dostoevskij ci fornisce un'ottica unica su questo tema, e questo traspare chiaramente dalle parole e dalle metafore con cui riesce perfettamente a spiegare cosa porti le persone a giocare fino all'ultima moneta alla roulette: pur essendo consapevole delle conseguenze, la possibilità di vincere attira Aleksej come una sirena e l'adrenalina che prova nelle rare vittorie è una prospettiva troppo allettante per essere ignorata. Infatti, anche se il finale lascia uno spunto di speranza per lui, penso che il sottinteso sia quello di un futuro affatto roseo.
Nel testo viene dato ampio spazio anche ai rapporti sentimentali, fornendo però una visione molto negativa dell’amore che ci viene descritto come una passione distruttiva (l’esempio più lampante proposto è quello di Aleksej Ivànovic e Polina Aleksandrovna) o un mero accordo basato sugli interessi economici e sociali delle parti, come per le relazioni astutamente intessute da M.lle Blanche.
In definitiva, un titolo assolutamente consigliato la cui unica pecca forse è il poco tempo in cui vediamo Aleksej giocare effettivamente; visti il titolo e la premessa, mi aspettavo che fosse dato più spazio alla sua discesa verso la dipendenza, mentre in realtà sono diversi i personaggi che ricoprono il ruolo del "giocatore". Valuto in positivo anche l'edizione Rizzoli, sia per la traduzione sia per i contenuti aggiuntivi: l'introduzione risulta molto chiara e utile per capire la genesi del libro e il cosiddetto saggio finale fornisce un ulteriore punto di vista sui risvolti autobiografici.


NB: Libro letto nell'edizione Rizzoli BUR

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Commenti

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Questo è tra le poche opere che mi mancano di Dostoevskij. Prima o poi colmerò la lacuna. Bella la tua analisi!
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