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Andata e ritorno
"Ora torniamo a questo giovanotto. La comunicazione che devo fargli è che ha delle Grandi Speranze".
Pip, orfano di entrambi i genitori, vive con la sorella, "allevato con le sue mani", e col cognato Joe anch'egli come Pip succube di questa donna "di mano dura e pesante".
"Nel piccolo mondo in cui i bimbi vivono (...) nulla è mai tanto percepito e sentito quanto l'ingiustizia".
Pip, bambino sensibile, trova nel cognato quell'appoggio di amorevole bontà di cui ha bisogno, con l'aggiunta della basilare saggezza del buon senso comune: "se non potrai uscire dall'ordinario seguendo la retta via, non ci arriverai mai seguendo la storta".
Intanto il giovane protagonista cresce, e il seguito del romanzo riserva molte sorprese. Fin troppe, secondo me.
Evidentemente, penso di non essere affatto il lettore ideale di uno scrittore come Dickens.
Gli innumerevoli colpi di scena, i personaggi talvolta estremi o quasi grotteschi, le rappresentazioni grandiosamente terribili di stampo preromantico, elementi atti a impressionare l'immaginazione, mi son parsi caratteri tipici del romanzo d'appendice ottocentesco, da non riuscire ad avere il mio pieno apprezzamento.
Eppure il libro poggia su una struttura abbastanza solida, la possente scrittura delinea figure che facilmente s'imprimono nella mente e tiene desta l'attenzione del lettore.
Un libro retto, poi, dalle migliori intenzioni, chiaramente d'intento edificante e d'impronta educativa, tanto da sembrare consona lettura per ragazzi.
Chi, come il sottoscritto, ama la levità di narrazione con atmosfere più rarefatte e suggestioni meno eclatanti, anela pertanto a letture non a tinte così marcate.
Indicazioni utili
letteratura a colpi di scena.
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Preferisco i libri che raccontano la 'normalità' , con scrittura lieve e profonda. Con la profondità quante cose si scoprono!
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