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Il vagabondo delle stelle
 
Il vagabondo delle stelle 2021-04-21 06:36:38 Molly Bloom
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    21 Aprile, 2021
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Guardare nel passato

Quando guardiamo il cielo stellato, guardiamo al passato. Quello che noi vediamo non sono le stelle attuali, non le vediamo in tempo reale come si suol dire ma vediamo la loro luce che è arrivata al nostro occhio dopo anni e anni, in base a quanto lontane esse siano. Persino il sole che guardiamo, non lo vediamo in tempo reale ma vediamo il sole di otto minuti fa. Nel "Vagabondo delle stelle", Darrel Standing fa la stessa cosa. Chiuso nel braccio della morte e in attesa di essere impiccato, soffocato nella camicia di forza, strumento di tortura che l'autore denuncia ferocemente, Darrel trova il modo di evadere e vagabondare tra le stelle, ossia nel passato, nelle sue vite precedenti. Le tematiche cardine sono due e si intrecciano per tutto il percorso della narrazione: da un lato c'è l'aspetto sociale di denuncia del sistema rigido carcerario e della pena di morte, istituzione quasi criminale dove le guardie sono per lo più persone ignoranti e crudeli che dispongono a proprio piacimento dei detenuti. A tal proposito London accusa anche i cittadini che attraverso le loro tasse nutrono e pagano questo sistema dandogli modo di esistere, facendosi essi stessi complici. Dall'altro lato invece, collegato a queste sue vite passate, c'è l'idea della reincarnazione e dell'immortalità dello spirito e che, in alcuni casi, può addirittura conservarne memoria come nel caso di Darrel Standing. Così si avvia una narrazione a spirale che unisce i due argomenti.

Di Jack London avevo letto solo "Martin Eden" che mi è piaciuto molto di più. Qui invece mi è mancato qualcosa. Sicuramente ho trovato più interessante la parte di denuncia sociale che è anche quella più introspettiva, mentre se all'inizio mi piaceva l'idea dei racconti di queste sue vite passate, alcuni dei quali davvero interessanti, dall'altra parte alla lunga sono diventati monotoni ed era come leggere quasi una raccolta di brevi racconti. Non ho trovato nemmeno un finale soddisfacente in quanto si sa già dall'inizio la fine che toccherà al protagonista e anche la morale è già ampiamente discussa nel contenuto. Fa un po' senso sapere che a breve distanza dalla pubblicazione di questo romanzo, Jack London è venuto a mancare, quasi destinato alla morte al pari del suo protagonista che scrive le sue ultime memorie, e lui, il suo ultimo romanzo.

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