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Il povero musicante
 
Il povero musicante 2021-03-21 14:30:48 joannes88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
joannes88 Opinione inserita da joannes88    21 Marzo, 2021
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Un inetto ante litteram

Il povero musicante (conosciuto anche come Il povero suonatore) è uno dei pochissimi testi in prosa lasciatoci dal grande poeta austriaco Franz Grillparzer (1791-1872). Le prime pagine del libro - ambientato nella Vienna dell’Ottocento - sono dedicate a una meravigliosa festa popolare che si teneva in piena estate sulle rive del Danubio: la sagra di Santa Brigida. L’incipit è veramente una chicca: alla maniera elegante degli scrittori dell’epoca, ci viene offerto lo sguardo su una realtà paradisiaca, da paese dei balocchi. Nella festa di Santa Brigida, infatti, danza, vino, buoni bocconi e fuochi d’artificio danno vita a un’atmosfera incantata, quasi surreale, dove non esistono differenze sociali e tutte le sofferenze sono dimenticate. Il quadro è dei più idilliaci, una vera esaltazione della gioia di vivere viennese. Tutto sembra apparecchiato per una storia allegra e spensierata, quando il nostro autore finisce per concentrarsi su un particolare dal sapore amaro: un povero, anziano violinista che dietro al suo vecchio leggio suona sempre la stessa inconsistente melodia, suscitando l’ilarità dei presenti, i quali non lo degnano neppure di un’elemosina. Il suo contegno estremamente dignitoso e alcune parole in latino stimolano però la curiosità di un passante, che vi intravede il segno di un trascorso ben più nobile di quell’esistenza oscura. Dalla conversazione tra i due scaturisce il vero racconto, quello della gioventù del povero suonatore e di un amore perduto anni addietro per inettitudine e ingenuità.
Pagina dopo pagina, si delinea una malinconica novella sentimentale, dalle sfumature fiabesche, dove affiorano alcuni dei temi tipici di questo genere letterario: un padre dispotico, un’educazione dura e severa, una quotidianità grigia e insieme a tutto questo una promessa di redenzione, anzi due: la musica e una ragazza. La ragazza purtroppo resta un miraggio, e la musica, senza amore, assume i connotati di una lamentosa e nostalgica rievocazione.
Il protagonista del libro è a sua volta un personaggio ricorrente nella produzione letteraria austriaca di fine impero: un uomo riservato, umile, dai modi signorili ma decisamente poco pragmatico. Un personaggio che con alcune modifiche e un’indagine psicologica molto più accentuata sarebbe poi entrato anche nella nostra letteratura grazie all’opera di Italo Svevo: l’inetto. Contraddistinto da una deprimente incapacità di vivere e da un costante timore per l’azione, l’inetto è generalmente una persona animata da buoni valori e propositi, ma che a causa di un’irrimediabile inconcludenza finisce ai margini della sua stessa vita, rimanendone spettatore impotente.
Nell’opera di Grillparzer questa caratterizzazione acquisisce dei tratti forse esagerati, ai limiti del patetico. Come sempre in questi casi, occorre tenere a mente il gusto e la morale dell’epoca, dove la rinuncia e l’umiliazione di sé (entro una certa misura) potevano ricordare la figura di un santo o comunque quella di un buon cristiano.
Tradotto in italiano dal germanista Ervino Pocar, Il povero musicante di Grillparzer è stato stampato per anni dalla Mondadori. Al momento l’unica edizione in commercio è quella della Passigli (sempre con la traduzione di Pocar).

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Roth, Zweig, Musil
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Commenti

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Grazie Giovanni, molto utile la tua segnalazione, cercherò questo testo perchè la letteratura mitteleuropea mi piace molto. Ho dato un'occhiata anche al tuo blog: ricchissimi spunti!
In risposta ad un precedente commento
joannes88
22 Marzo, 2021
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Grazie mille Laura!
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