Dettagli Recensione
Dispersivo
Difficile dire se sia principalmente dovuto alla concomitanza della lettura con un periodo di forte stress, ma ho fatto davvero molta fatica ad apprezzare questo romanzo di Virginia Woolf. In primis per la tecnica narrativa, sicuramente dall’impronta innovativa ma che io non sono riuscito ad apprezzare: il flusso di coscienza è già di per sé complicato da seguire, già quando si concentra solo su di un personaggio in particolare, figurarsi quando si passa da un personaggio all’altro come se fossimo all’interno d’una mente collettiva. Troppo dispersivo, confuso, quasi richiede l’attenzione che si dovrebbe riservare a un’opera poetica e questo è una caratteristica che in un’opera di prosa non apprezzo.
Opinione strettamente soggettiva, ma tant’é.
È stato proprio il capitolo centrale del romanzo a farmi capire che questi sbalzi tra i pensieri dei personaggi erano il motivo di tanta fatica: è quello che ho apprezzato di più proprio perché v’è la scomparsa della componente umana e dunque del brulichio confuso dei loro pensieri; tutto si concentra sul decadimento e sulla nuova presa di potere della natura, che soppianta quel che l’uomo ha lasciato vuoto e sembra prosperare in sua assenza. Le descrizioni della Woolf in tal senso sono molto evocative (sebbene talvolta eccessive e molto astratte).
Riguardo a quel che ci viene raccontato all’interno del romanzo non c’è molto da dire: non v’è una vera e propria trama, ma soprattutto il delineamento di alcuni caratteri sui quali spicca quello della signora Ramsay, vero perno della famiglia che fa sentire la propria presenza anche in seguito alla propria dipartita. È lei la vera presenza costante del romanzo, una donna dalle spiccate qualità relazionali, un fermo appiglio per tutti gli elementi della famiglia, motore d’un cambiamento radicale anche in personalità apparentemente granitiche e che dalla sua morte hanno acquisito la consapevolezza della bellezza della sua figura, della sua importanza.
Credo sia una lettura che gli amanti della poesia potranno apprezzare molto più di me.
“Inseguire la verità con tale stupefacente mancanza di rispetto per i sentimenti altrui, lacerare i veli sottili della cortesia in modo così gratuito, così brutale, era per lei un oltraggio così orribile alla decenza umana che, senza replicare, annichilita, chinò il capo come per evitare una gragnuola di taglienti chicchi di grandine, uno scroscio d’acqua sporca. Non c’era nulla da dire.”
Commenti
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capisco che possa piacere, ma non è una produzione nelle mie corde sebbene non ne possa negare il valore artistico. Per me la prosa deve avere altre caratteristiche per essere apprezzabile, ma è un giudizio tutto soggettivo.
probabilmente abbiamo un po' una divergenza di gusti, io ho amato Il grande Gatsby... e Cavalli selvaggi di McCarthy è uno dei libri più belli che ho mai letto (oltre ad essere l'autore il mio preferito) :D Ci sta.
Nel caso di questo romanzo, la bravura della Woolf soprattutto nelle sue descrizioni molto evocative. Sono oggettivamente belle sebbene un po' eccessive a mio parere. Il flusso di coscienza collettivo nemmeno l'ho apprezzato (anzi, l'ho odiato proprio), ma non è scritto male. Ho cercato di ponderare le stelline, spero di esserci riuscito.
purtroppo non saprei dirti riguardo all'Orlando: Gita al faro è il primo romanzo che leggo dell'autrice, e credo sarà l'unico per lungo tempo. Non m'è piaciuto il suo modo di scrivere, un romanzo che è tutto un grande esercizio di virtuosismo. Apprezzo altre cose nella letteratura, onestamente... con tutto il rispetto per la Woolf.
è stato piuttosto difficile finirlo, devo ammetterlo, e la tentazione di mollarlo è stata forte. Tuttavia non credo rileggerò altro dell'autrice a breve.
io l'ho letto per un incontro del mio circolo di lettura, e posso dirti che ho avvertito una sorta di timore nell'ammettere che non sia piaciuto. Dicevano di sì, ma poi si ritrovavano d'accordo su alcune critiche che venivano sollevate. Spesso c'entra anche una sorta di "paura" di criticare qualcosa che si reputa intoccabile. La qualità artistica è innegabile, ma come ho già detto secondo me più adatta a un'opera poetica... un amante della prosa può restarne parecchio deluso e frustrato.
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Certo, ogni libro importante richiede il momento 'giusto' per essere letto.
Col pieno rispetto per le tue sensazioni, devo dire che questo è uno dei miei libri preferiti di una ormai lunga esperienza di lettore.
Letto vari anni fa, avverto ancora una specie di nostalgia di quella magnifica scrittura e delle suggestive atmosfere evocate.