Dettagli Recensione
L'eterno romanzo
Può una donna che, nella nebbia della steppa, ha scambiato un albero per un filo d’erba continuare a vedere un filo d’erba, una volta raggiunto l’albero?
No, ovviamente non può. Riconosco nitidamente l’albero di Guerra e Pace, anche se ho dovuto faticare non poco per raggiungerlo.
La grande opera di Tolstoj ci narra di famiglie nobili durante l’invasione napoleonica, ci mostra la vastità del popolo russo e il grande organismo degli eserciti al fronte.
La moltitudine di personaggi mi impone di appuntarmeli mentre leggo, essi sono torniti con precisione chirurgica e possiamo vedere con chiarezza non solo il profilo psicologico, ma pure i fasti della loro quotidianità, le splendide dimore, le fibre degli abiti sfarzosi fino alla grana sottile e rosea della pelle di una contessa.
Del popolo russo mi piace ricordare la resilienza, quasi atto dovuto e involontario, che di fronte al pericolo imminente a cui non può sfuggire volta le spalle alla paura, sforzandosi di continuare a cercare quel poco di gradevole che resta.
Individuo il grande protagonista di Tolstoj, l’esercito, con i pensieri del vecchio generale supremo Kutuzov. La sua lunga esperienza insegna che non un solo individuo al comando puo’ spingere migliaia di uomini verso la morte o la vittoria, ma lo spirito delle truppe che è il nerbo della guerra e giunge dai sentimenti del generale e di ogni abitante della grande Russia. Esaurita la superiorità morale, esaurita la vittoria morale, non importa quanti uomini e quanti cannoni, anche la potente belva francese e ferita avverte la propria fallibilità.
Guerra e pace è stata sicuramente l’esperienza narrativa più lunga della mia vita, la mole del volume è più infinita che maestosa, le pagine scorrono ma l’accumulo latita, le ore sono troppo brevi e diventano giorni e poi ancora settimane. Di certo non è il libro che mi sia piaciuto di più, abbiamo trascorso però tanto tempo insieme tra mille avversità e pregevoli momenti, che mi sono spesso posta una domanda, durante la lettura. Non se portarlo sull’isola deserta, conscia che poche sono le isole su cui perdermi ma, immaginandomi novella Nefertiti, mi chiedevo chi mai avrei potuto accogliere con me nella tomba regale. Terminato il volume, ho deciso che sì, considerato il tempo trascorso insieme in vita, io e Guerra e Pace saremmo ormai pronti anche per l’eternità.
Respirate, non prendetevi scadenze, non contate il numero delle pagine, perseverate sorridete e non temete. Lasciate che sia.
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Un libro bellissimo. L'ho poi riletto in un testo sapientemente tagliato 'per la scuola' e ridotto a circa 400 pagine : c'erano tutte le parti più belle e significative e si leggeva assai agevolmente. Mi è però venuta a mancare quella lenta scansione del tempo; tutto accadeva troppo in fretta.
Ho acquistato "Guerra e pace" una settimana fa.
Devo trovare il tempo (ed il coraggio probabilmente) per affrontarlo. Stessa cosa per "Anna Karenina" e per il romanzo citato da Ioana e Laura, "Vita e destino".
Non leggo qualcosa di altrettanto "mastodontico" da un bel pezzo e credo proprio che, quando sarà il momento, seguirò il tuo stesso approccio.
Un tassello letterario immancabile per chi ama la letteratura come noi
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