Dettagli Recensione

 
Padri e figli
 
Padri e figli 2020-11-02 14:16:00 lapis
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    02 Novembre, 2020
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La forza della distruzione

“L'uomo è in grado di capire tutto, come vibra l'etere e che cosa avviene sul sole, ma non capirà mai che un altro uomo possa soffiarsi il naso in un modo diverso dal suo”.

Si parla, si discute, si litiga, ma a volte è proprio difficile comprendersi davvero. Soprattutto quando l’età e l’esperienza ti fanno guardare il mondo da prospettive così diverse. Soprattutto tra padri e figli.

Nella Russia del 1859, in un momento di grande fermento politico e intellettuale, queste divergenze si fanno ancora più nette.
I padri sono uomini di una certa età, ancorati ai valori tradizionali e alle convenzioni sociali, uomini buoni e onesti, magari, ma in fondo incapaci di pensare e mettere in atto veri e propri cambiamenti.
Il compito di guardare le cose in modo nuovo e tentare di rinnovare il mondo è, in fondo, da sempre, appannaggio dei figli. A loro la spavalderia e l’energia della giovinezza. A loro il pragmatismo di chi si fa beffe di ideali e sentimentalismi. A loro il rifiuto di dogmi e antichi princìpi: il nichilismo. Ma questa forza distruttrice sarà adatta per costruire qualcosa di nuovo e rispondere alle istanze di riforma della società russa?

Quello che Turgenev mette in scena e fa vibrare attraverso dialoghi mirabili è proprio il conflitto tra figure emblematiche che rappresentano due generazioni, due modi di pensare, due pezzi di storia russa. E se, da un lato, i padri vengono quasi ridicolizzati per la loro inettitudine, i loro vezzi d’altri tempi, i rigidi simulacri in cui ingabbiano la realtà, sarà proprio il loro amore semplice e incondizionato a riempire di tenerezza le pagine, rivelandosi l’unico mezzo capace di cucire la distanza, anche nell’incomprensione. E ai figli, con tutta la loro superiorità intellettuale e il loro scetticismo beffardo, non rimane che piegarsi ai princìpi innegabili della vita, lasciando che quei tanto negati sentimenti corrodano l’armatura ideologica, scoprendo la carne di ragazzi che, in fondo, stanno solo cercando il proprio posto nel mondo.

“Il posto che occupo è infinitamente piccolo se si paragona a tutto lo spazio dove io non sono e non sarò mai... E la porzione di tempo in cui mi è dato di vivere è così insignificante rispetto all'eternità in cui non ho vissuto e non vivrò mai. E in questo atomo, in questo punto matematico, circola il sangue, lavora il cervello, nascono i desideri... Che orrore! Che assurdità!”

L'autore riesce a tenere salde le redini di un romanzo in cui tematiche storico-sociali si intrecciano ad altre più psicologiche, legate all’osservazione e all’indagine dell’animo umano, tratteggiato attraverso una serie di personaggi vivi ed affascinanti, colti con le loro imperfezioni, le loro contraddizioni irrisolte, i loro segreti. E forse la grandezza di questa lettura sta proprio in questo, in una complessità che non si lascia del tutto svelare.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
181
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Belmi
02 Novembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Manuela mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto. Se puoi leggi "Memorie di un cacciatore".
Fede
Ciao Manuela. Un libro bellissimo, vero?!
Un ritratto di un'epoca di cambiamenti. negli ambienti universitari si diffonde il nichilismo, di cui Bazarov è esponente e vittima.
Dieci anni dopo, Dostoevskij pubblica "I demoni" : frange del nichilismo sono già sfociate nel terrorismo.
L'aridità affettiva di Bazarov , votata alla morte, contrasta con il poco ideologizzato e più insicuro suo amico, che invece è destinato a perpetuare la famiglia, la vita. Mi pare 'la morale della favola' che Turgenev ha voluto imprimere alla conclusione del romanzo.
In risposta ad un precedente commento
lapis
06 Novembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Fede, ho appena riletto la tua recensione su "Memorie di un cacciatore", davvero invitante! Anch'io non leggo spesso racconti ma Turgenev è davvero un maestro nel tratteggiare i personaggi anche in poche immagini, seguirò di certo il consiglio, grazie!
Un abbraccio,
Manu
In risposta ad un precedente commento
lapis
06 Novembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Emilio, bellissimo davvero! Sì, per me il tema di fondo del romanzo voleva essere per Turgenev l'impraticabilità della posizione nichilista che, per quanto ideologicamente corretta, alla fine esce di fatto sconfitta. Ma a conquistarmi in effetti sono stati i personaggi, grandi e piccoli. Sono certa che non dimenticherò facilmente il tormentato Bazarov, e nemmeno i suoi genitori e la tenerezza del loro abbraccio alla partenza del figlio.
Grazie mille,
Manuela
4 risultati - visualizzati 1 - 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'attesa
Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero