Dettagli Recensione
Cadere, inciampare, cambiare
Reduce da due letture che avevo divorato del medesimo autore, ossia, i celeberrimi titoli de La peste e Lo straniero, ho afferrato di recente in libreria questo libro. Conoscevo a grandi linee la trama che coinvolge letteralmente "la caduta" emotiva, fisica, professionale e di vita in generale del protagonista, sulla quarantina, Clemente. Avvocato, prima, di grande fama e prestigio a Parigi, Giudice Penitente, poi, in quel di Amsterdam, operante presso un bar di dubbie frequentazioni.
Un centinaio di pagine di monologo intenso. Moltissime le impressioni, numerosi i temi sull'animo umano, purtroppo, a mio parere, spesso toccati di corsa.
Un profondo senso di cambiamento in negativo, sfiducia nel genere umano. L'apparenza di un professionista esteriormente perfetto che si sgretola dentro per un accaduto tragico: un suicidio al quale egli ha assistito senza muoversi, suo malgrado.
Consiglio la lettura per avere un quadro introspettivo sullanimo umano e sul suo evolversi agli estremi delle ipotesi immaginabili. Tuttavia il ritmo del racconto e lo stile non sempre aiutano a seguire il discorso. Forse l'ho letto in un perioso nel quale non era la lettura per me più indicata, non mi ha lasciato molto per via della mancanza di approfondimento su alcuni tratti de personaggio nel suo evolversi. Eventi descritti alcuni nei dettagli ma manca qualcosa, a mio parere, per donare maggior chiarezza e fluidità.
Indubbiamente di Camus intendo leggere altri libri, forse meno conosciuti ma che magari saranno su un'altra impostazione narrativa. In ogni caso nulla togliere alla levatura dell'autore e non se la prendano gli innumerevoli lettori che hanno tratto molto da questo testo.
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Commenti
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Hai spiegato molto bene i motivi delle tue perplessità. Ciao!
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