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Martin Eden
 
Martin Eden 2020-05-21 06:49:45 68
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68 Opinione inserita da 68    21 Mag, 2020
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Nel cuore dell’esistenza

C’è chi ha detto che il più grande racconto scritto da Jack London sia la vita avventurosa da lui vissuta, di certo Martin Eden è il pioniere di un’ esistenza indurita e affamata d’ amore, un percorso esistenziale con un’ idea di conoscenza che definisca la bellezza, estraendone i tratti più veri.
Come può un rozzo marinaio avvolto dall’ ignoto, che vive secondo necessità, inabissato nei piaceri dell’ alcool, allargare i confini del proprio io ridefinendo il concetto se’, conscio della insufficienza del proprio linguaggio, esaudendo una sete di conoscenza che origina da un senso innato di piccolezza?
Sotto quel suo corpo muscoloso Martin e’ un ammasso di sensibilità vibrante, ricettivo e impressionabile, così desideroso di amare, un amore idealizzato nella ventiquattrenne Ruth Morse, studentessa di letteratura figlia di un ambiente strettamente borghese, una giovane donna che lo rende migliore, cristallizzazione pura e leggiadra della sua essenza divina.
È un mondo, quello dei Morse, dove tutto è spirituale, che usa un linguaggio sconosciuto, dei modi eleganti, assaporando il gusto dell’ intelletto, un luogo che Martin ignora ma che lo affascina immensamente, che promette di allontanarlo dalla miseria della materia per abbracciarlo in una estetica totalizzante, che lo pone di fronte a uno specchio, la propria coscienza, alla ricerca di un’ anima in quegli occhi di ghiaccio.
Ma è un mondo che gli incute paura, oppresso dall’ incubo della sua classe sociale e dall’ ossessione di diventare degno di Ruth.
Una terribile irrequietezza, simile alla fame, lo affligge, inizia il viaggio della conoscenza, tra i libri, innumerevoli giorni trascorsi dentro il sapere, un giovane avvezzo alle asperità del mondo ma che ancora ne ignora la bellezza più vera. Spazierà dalla filosofia alla scienza ma nella letteratura troverà la verità e nella scrittura l’ispirazione, un ideale che lo renderà libero, di amare, di sentire, di esprimere il più autentico se’.
L’ amore per Ruth, il suo desiderio di conoscenza, l’ aspirazione alla gloria letteraria, saranno un vincolo per accedere a lei, acquisire del denaro che lo renda libero, di scrivere, di pensare, di amare.
Ma quanto è difficile affrancarsi da una etichetta di povertà, ascendere la scala sociale, aspirare a profondita’ intellettuali da autodidatta, inseguire velleità letterarie prontamente respinte, c’è un reale da scongiurare, la fame e la miseria, ed una etichetta da rimuovere, la propria essenza di semplice e rozzo marinaio.
Una straordinaria forza di volontà, suffragata dai consigli dell’ amata e da qualche incontro fortunato realizzerà l’ impossibile, trasformando Martin in un intellettuale a tutto tondo, accogliendolo nelle profondità della conoscenza, esaltando la teoria individualista dei propri sogni d’ autore.
Da dotto scoprirà l’ irraggiungibilità della conoscenza assoluta e che il mistero della bellezza altro non è che il mistero della vita.
Realizzerà di essere superiore a coloro fra i quali si è arrampicato, inconsapevole del proprio insolito vigore intellettuale e constaterà quanto i Morse sono insensibili alla vera letteratura, alla vera pittura, alla vera musica oltre a ignorare il senso la vita.
La stessa Ruth, idealizzata, non ha alcuna esperienza di vita e di amore, conosce solo quello dei libri e il desiderio di rimodellare Martin, limitata dai confini del proprio orizzonte.
Ella non crede nella sua fortuna letteraria e si fa sempre più lontana, irraggiungibile, senza una chiara percezione dei propri sentimenti, lui ha continuato ad amarla ma è ormai solo, il solo a credere in se stesso.
Anni bui percuoteranno un corpo stremato, una mente affranta, stenti, fame, rifiuti letterari, poi, di colpo, quasi per caso, la sorte arride, e tutto ciò che si era scritto e pensato ritorna. È allora che, ricoperti d’ oro e di riconoscimenti, le porte si aprono, gli inviti fioccano, gli amori ritornano, ma è un riconoscimento tardivo e solo una macchinazione della mente altrui.
Ci sarebbe un unico desiderio, l’ essere apprezzati per quello che si è e per la propria opera, vera espressione di se’, oggi come ieri. La vita, in questa condizione distorta, di smarrimento inconsolabile e tragica verità, assume i contorni disgustosi di un dolore insopportabile.
“ Martin Eden “ è un romanzo splendido, un flusso vitale all’ interno dell’ esistenza, un viaggio indefinito nella mente e nel cuore di un uomo che scava dentro di se’ alla ricerca del vero se’.
Pregi e difetti della natura umana, un tentativo vano di definizione, una inarrivabile curiosità intellettiva, la commistione tra la miseria più nera e la luce più vera, una tensione irrefrenabile alla ricerca del mistero della vita stessa, che non può essere afferrata, compresa, assolta, solo vissuta, fino a quando si avrà fiato per reggere.

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Commenti

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Gran bella presentazione, Gianni. Anche questo libro è già in lista.
Grazie Gianni per questo bel contributo, è in lista da tempo;ora capisco che non può mancarmi.
In risposta ad un precedente commento
68
23 Mag, 2020
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Grazie Emilio, un romanzo di indubbio valore, di grande contenuti
In risposta ad un precedente commento
68
23 Mag, 2020
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Si’ Laura, bellissimo romanzo, a mio avviso, un London di grande livello
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