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La metamorfosi
 
La metamorfosi 2020-05-08 20:15:14 68
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    08 Mag, 2020
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Destino ineluttabile

Nella” Metamorfosi “ Franz Kafka mostra e riflette il crudele e immodificabile destino di un uomo rimasto solo, appiedato da una spaventosa mutazione fisica che vede affievolirsi sogni e desideri nel cuore di una essenza del tutto umana, sconfitto dal proprio confronto con una società ed un tempo ostili, indifferenti, percorso da un dolore individuale e da una sofferenza che lo ritraggono in una accettazione inderogabile di un destino e di un sacrificio necessari.
Un racconto che sintetizza e mette a nudo temi complessi, il senso dell’ assurdo che riempie ogni cosa, la marginazione ed esclusione propria del mondo ebraico, il conflitto edipico, un profondo senso di disagio che ha la voce interiore di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che vede il futuro e scopre la disumana indifferenza del presente.
Un incipit incredibile, improvviso, inaspettato, tanto disumano nella forma e tanto umano nella essenza, chiedendosi che cosa sia potuto accadere, riferendosi ad un istinto di sopravvivenza quantomai vivido. C’è una parvenza di normalità, un senso di dignità, una possibile malattia dietro la quale nascondersi, assentarsi, ma le proprie fattezze sono del tutto mutate e di umano si conserva un animo in grado di provare sensazioni e sentimenti con un filo di voce che va dissolvendosi.
I propri affetti più cari, quella famiglia in difficoltà amata e sostenuta economicamente, sembrano preoccuparsi della assenza di Gregor, attenderne un cenno, percepire e giustificare il suo stato di prostrazione, ma dura poco, la scoperta della verità cambia le carte in tavola, nega, evita, allontana, sguardi posati su altro, accentuando il proprio senso di lontananza in un paesaggio desolato irrealmente reale.
La claustrofobica permanenza in una stanza spogliata e dissolta, nascondendosi, cercando di conservare qualche ricordo, la progressiva dipartita della sorella Grete, che pareva accettare e comprendere, lo sguardo dei genitori, la paura ed il disprezzo nei loro occhi, le violenze subite, tutto pare indirizzato a incomprensione e indifferenza, e allora, oppresso e logorato dai sensi di colpa, indebolito e ferito nel corpo e nell’ animo, Gregor continua a strisciare e a nascondersi.
Nonostante il suo attuale aspetto misero e disgustoso non è un nemico, ma chi può occuparsi di lui oltre lo stretto necessario in una famiglia logorata dalla disperazione e dall’ idea di essere vittima di una disgrazia senza uguali?
Una ferita che riprende a dolere quando la madre dice “ chiudi quella porta, Grete, “ ed egli si ritrova di nuovo al buio, immerso in una sporcizia non rimossa.
Sarà l’indifferenza, una quiete domestica ristabilita in sua assenza, la sua cancellazione di fatto ad indirizzarne il lento cammino in una statica assenza definitiva.
Gregor Samsa e’ costretto a rimpicciolire, denigrarsi, dissolversi, insieme alle proprie parole ormai incomprensibili in un tempo che lo ha escluso, incontrando un destino segnato ed accettato, in cui per lui e per l’ insetto che e’ non esiste alcuna forma esprimente.

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Commenti

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Sempre belle presentazioni, Gianni!
Un piccolo capolavoro. L'ho compreso più approfonditamente solo dopo la lettura della famosa "Lettera al padre".
In risposta ad un precedente commento
68
10 Mag, 2020
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Grazie Emilio, lo leggerò al più presto, un approfondimento e’ necessario!!
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