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I veri guerrieri sono il tempo e la pazienza
Quando incontri un non lettore, una delle prime cose che ti domanda è se hai letto “Delitto e castigo” e “Guerra e pace”, perché per “loro” il vero lettore deve averli letti altrimenti che lettore è, visto che i due libri sono ben conosciuti come due “mattoni”. A queste persone solitamente mi astengo dal rispondere, ma ora posso rispondere che l'ho fatto e che mi sento la lettrice di prima perché per me non sono stati una fatica ma un arricchimento, queste due letture.
“Guerra e pace” racconta il periodo di dominio di Napoleone e le sue guerre e come questo abbia influenzato la Russia e soprattutto la popolazione russa:
“”Dieu me la donne, gare à qui la touche!” - disse ripetendo le parole pronunziate da Bonaparte durante l'incoronazione.”
L'inizio è molto problematico perché i personaggi sono veramente tanti senza considerare il problema dei nomi russi e dei nomignoli russi (spesso si parla della solita persona ma i nomi sono diversi). Dopo esser riuscita a capirne le dinamiche, entrare nella storia è stato semplice e subito mi sono resa conto che i protagonisti hanno personalità davvero diverse, alcune delle quali rappresentano “le caratteristiche russe” già ritrovate in altri romanzi.
Il narratore oltre a raccontare le vicende dei suoi innumerevoli protagonisti si espone più volte anche in prima persona, mettendo molto di sé nell'analisi degli avvenimenti:
“Tutta questa strana, incomprensibile contraddizione tra i fatti e la descrizione della storia, deriva semplicemente da questo che gli storici che hanno scritto su tale avvenimento hanno narrato la storia dei buoni sentimenti e delle belle parole dei diversi generali, ma non la storia degli avvenimenti veri e propri.”
Quando penso allo stile di Tolstoj la prima cosa che mi viene in mente è l'eleganza, uno scrittore che lo si potrebbe definire anche un poeta:
“Essa non lo sapeva, non lo avrebbe creduto, ma dallo strato di limo che le aveva avvolto l'animo e che a lei pareva impenetrabile, stavano già spuntando i primi, teneri fili dell'erba novella che doveva mettere radici e coprire con i suoi getti vitali tutto il dolore che era in lei e che presto nessuno avrebbe più visto e notato. La ferita si stava rimarginando dall'interno.”
Sarò sincera, leggere “Guerra e pace” non è stata una passeggiata, stiamo parlando di un libro che conta, almeno nella mia edizione (scritta molto piccola e con molti errori di battitura) ben 1200 pagine, con pagine interamente scritte in francese (personalmente non l'ho studiato a scuola ma posso assicurare che anche un buon conoscitore della lingua qualche difficoltà potrebbe trovarla, io per fortuna ho comprato un'edizione con la traduzione passo passo), con lunghe digressioni (sempre legate al lato spirituale e religioso dell'autore) e con la parte che affronta la pace molto più lenta della parte guerra. Ma posso anche dire che arrivati alla fine l'emozione che predomina in me è la tristezza, perché dopo aver passato tanti giorni in compagnia di un libro di questa “potenza” alla fine mi sono sentita come se un amico a cui mi ero particolarmente affezionata mi avesse abbandonato e so già che non sarà facile trovarne un altro di questo livello.
Quindi l'unica cosa che posso fare è consigliarlo, Tolstoj anche questa volta non ha deluso le mie aspettative.
Buona lettura!
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Commenti
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Federica
Letto tempo fa, l'ho riletto in un'edizione 'per la scuola' , in cui sono state sottratte le numerose pagine sul Napoleone e presumo altre ancora : un testo scorrevole. Però è venuta a mancare la scansione giustamente 'rallentata' del tempo : gli anni trascorrevano troppo in fretta. Le pagine, che paiono 'non necessarie' al procedere delle vicende, in realtà hanno una funzione importante. Va bene così com'è.
Grazie del commento.
Federica
Fede
Grazie per i complimenti.
Fede
Bello ritrovarsi nelle tue parole.
Grazie, Manu
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