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Il canto dell'allodola
 
Il canto dell'allodola 2020-04-22 12:23:10 68
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Stile 
 
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68 Opinione inserita da 68    22 Aprile, 2020
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Ispirazione lirica emancipante

Moonstone, Colorado, Il destino di Thea Kronborg, figlia di un pastore metodista svedese, pare indirizzato da subito inseguendo un talento musicale al quale sottoporsi e sacrificarsi.
Thea e’ una ragazza diversa, coltiva strane amicizie con messicani e peccatori, è uno spirito onirico, a soli quindici anni insegnante di musica in un angolo dell’ ovest che vive di opinioni, maniere ed abiti standardizzati.
Al suo cospetto ammiratori e corteggiatori, il dottor Archie, amico e mentore, affascinante ed elegantemente compassato, e Ray, un giovanotto sfortunato che un giorno la vorrebbe sposare, qualcuno con il quale sentirsi al sicuro nella certezza di non essere scoperta.
La sua cerchia famigliare e’ poco comprensiva ma ne riconosce l’ unicità, la madre la considera simile a se’, la zia Tillie adora il suo talento, il padre vorrebbe che cantasse in chiesa, ma Thea è uno spirito libero, combattuta tra il restare ed il partire, convinta che il mondo sia un luogo accogliente, sensazione che presto la abbandonerà.
Sa di essere speciale, sa che la vita viene da dentro e che alla sua età dovrebbe studiare, salirà su un treno diretto a Chicago inseguendo il proprio destino, un grande talento lirico da costruire.
L’ impatto con una città rumorosa e congestionata, la brutalità della violenza e dei flussi che percorrono le strade, la nostalgia per il piccolo mondo rurale in cui è nata scuoteranno i sentimenti di una fanciulla che desidera tornare all’ origine, alle amicizie ristoratrici, a un paese ingenuo e generoso che le dona una forza gioiosa.
Respirerà l’ angoscia del fallimento, due anni a Chicago in cui non è riuscita in niente, una vita lasciata alle spalle, il sospetto di essere costretta a insegnare musica in una cittadina per una vita intera.
Fortunatamente ci sarà altro, un giovane ottimista e innamorato che crederà in lei, un amico sempre pronto ad aiutarla, e sentirà il bisogno di fermarsi, stare sola, riflettere, ritrovarsi, prendersi del tempo cullandosi in concetti piacevoli e incompleti, convertendo la sua capacità di pensare in una sensazione protratta, quella voce amica proveniente dal passato. E un giorno si sentirà pronta a ricominciare, inseguendo il proprio desiderio artistico, combattendo una vita alla mercé della cieca sorte e non di una benefica provvidenza.
Dieci anni dopo, chi la rivedrà sul palcoscenico del successo ( da famoso soprano ) scoprirà una donna diversa, pervasa di una bellezza aggraziata e completamente estranea, e applaudirà il nuovo e meraviglioso, lei stessa riconoscerà la gelosia, la delusione e,il disprezzo della sua nuova dimensione, salvata e percorsa dalle vecchie cose, la luce, il colore, l’ emozione, quella emozione che provava sin da bambina quando era già un’ artista.
La vita di Thea e’ un inno al perseguimento di una eccezionalità da subito indirizzata, tra astio e sospetto, dubbi e tormenti, in una cittadina di provincia dell’ ovest, in un ruolo di donna già definito, in un contesto prosaico lontano dalla bellezza artistica.
Eppure c’è chi, da subito, ne ha riconosciuto il talento, indirizzandola, sospingendola, amandola, anteponendola a se’, pur nelle difficoltà dei cambiamenti e nelle rinunce a venire. Una vita indirizzata al canto, un percorso necessario e doloroso per definirsi nel caos di un presente che sovente finisce con il premiare la mediocrità.
Il raggiungimento del risultato, l’ agognato successo, sarà l’ epilogo naturale di un viaggio obbligato, l’ unico.
E quando un giorno la perfezione della sua voce e dei suoi gesti catturerà l’ attenzione di un pubblico estasiato e silente, in primis delle persone a lei vicine, il dado è tratto; ciò a cui l’ arte mira è talmente distante, profondo e bello che in quei momenti si vive la sensazione di non avere più niente da dire.
Il corposo romanzo “ Il canto dell’ allodola “ ( 1915 ) fa parte di una trilogia con ambientazioni e personaggi diversi sita nelle grandi pianure americane dell’ ovest che vede la recente immigrazione di minoranze etniche ( svedesi e e ciechi ) al centro del proprio narrato.
La vita e l’ ascesa di Thea Kronborg ripercorre la storia del soprano Olive Fremstad ed e’ in parte autobiografica ( nei contenuti ). I temi di fondo, che riguarderanno l’ intera opera letteraria di Willa Cather ( 1873-1947 ), un impianto realistico all’ interno della vita delle grandi praterie, l’ emancipazione femminile, la capacità di rendere il parlato della gente comune, sono alimentati da un lato da un forte legame con la terra natia, dall’ altro dall’ esigenza di inseguire altrove la propria vocazione emancipante, sottolineando l’ antitesi tra un’ origine pura ed onesta e la meschinità ed avidità del dopo.




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Commenti

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Molto interessante Gianni. Sto tra l'altro riscoprendo le edizioni Fazi, facendo incetta di Thomas Hardy e Wilkie Collins. Segno anche questo, allora. Grazie
Una bella presentazione convincente, Gianni. L'autrice m'interessa. Benché il tuo gradimento non sia stato entusiasta, sono tentato di mettere il lista questo titolo.
In risposta ad un precedente commento
68
23 Aprile, 2020
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Si’ Marianna, pur non amando particolarmente il genere, l’ autrice mi piace e credo sia degna di un approfondimento
In risposta ad un precedente commento
68
23 Aprile, 2020
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Grazie Emilio, mi riservo di approfondire la lettura dell autrice per esprimere un gradimento definitivo, libro po bello ma non bellissimo
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