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Re Lear
 
Re Lear 2020-03-31 08:23:45 kafka62
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kafka62 Opinione inserita da kafka62    31 Marzo, 2020
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LA VIOLENZA E LA FOLLIA

Pirandello deve essersi ricordato di “Re Lear” quando nell’”Enrico IV” ha fatto scegliere al suo protagonista la follia come unico rimedio per sfuggire all’assurdità e al male del mondo. “Re Lear” è infatti la tragedia della follia per antonomasia, così come “Otello” lo è della gelosia. La follia vi è qui declinata in tutte le sue varianti: oltre alla follia “regale” e dignitosa di Lear, vi è la follia “animalesca” e sconcia di Edgar, quella finta e studiata del conte di Kent e quella trasgressiva e irriverente del “fool”. Sull’altra sponda personaggi barbaramente malvagi ordiscono macchinazioni e complotti in spregio dei più naturali vincoli familiari e sociali (il rapporto tra padri e figli e tra anziani e giovani viene infatti stravolto, rovesciato e sottomesso più e più volte a inenarrabili violenze) e mossi solo da ipocrisia, avidità, brama di lussuria e sete di potere. Mai come nel “Re Lear” c’è stata in Shakespeare una tale distanza tra personaggi positivi e negativi, distanza che a forza di essere tirata verso gli opposti estremi della pazzia e della malvagità contro natura giunge a negare qualsiasi ricomposizione dialettica. La classica strage che chiude la tragedia non ha perciò qui nulla delle melodrammatiche forzature da teatro elisabettiano, perché è il logico e inevitabile suggello di una lotta senza quartiere tra bene e male, la quale non ci risparmia nessuna delle più inimmaginabili efferatezze (come nella scena in cui Regan e suo marito strappano gli occhi dal volto del conte di Gloucester). Quello che rimane è la rappresentazione di un mondo dove si agitano incontrollabili forze oscure, selvagge e irrazionali, le quali, se per un qualche motivo magari banale (come la negligente stoltezza di un vecchio re) si dà loro spazio, rischiano di invadere e sopraffare tutto ciò che prima era pietas, saggezza e cultura (cosa che purtroppo più volte – basti pensare al nazismo – abbiamo avuto modo di riscontrare nella storia).

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Commenti

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Condivido l'altissima valutazione, Giulio. E' un capolavoro.
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kafka62
31 Marzo, 2020
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D'accordissimo con te, Emilio. Probabilmente è l'opera di Shakespeare che preferisco. Per fortuna è anche abbastanza rappresentata in Italia. In anni abbastanza recenti l'ho vista due volte, con attori del calibro di Eros Pagni e Glauco Mauri.
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siti
01 Aprile, 2020
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Che fortuna!
La celebre scena in cui Lear immagina con Edmund che si racconteranno antiche storie e le farfalle dorate, penso sia un'apice nella storia del teatro. Un'opera davvero meravigliosa, in cui oltre alla riflessione sul potere, sulla distruzione, sulla follia e il dolore, c'è anche un'inaspettata delicatezza per questo vecchio che non sa più neanche se è vivo.
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kafka62
02 Aprile, 2020
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"Prenderemo su di noi il mistero delle cose come se fossimo le spie degli Dei...". Sono pienamente d'accordo con te, Daniele: teatro sublime.
Che meraviglia, Giulio!
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