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SENSAZIONI CONTRASTANTI
Per me leggere Madame Bovary è stato davvero difficile perché durante tutto il romanzo ho provato due sensazioni differenti, ossia una grande pena ma anche un forte fastidio per la protagonista.
Senza dilungarmi sulla trama che è famosissima e di certo non serve che io la ripeta, vorrei soffermarmi su appunto Emma, la giovane donna che ha turbato il piacere della mia lettura.
La protagonista è una eterna insoddisfatta della vita e rappresenta in pieno la vita delle donne di quell’epoca.
Emma, annoiata dalla vita di campagna con il padre, sposa il dottore Charles Bovary credendo di migliorare la sua situazione sia economica sia sociale.
Non essendo andata come sperava, il senso di apatia e di insoddisfazione ritorna ed ella lo appaga comprando ninnoli, vivendo una vita che non si può permettere a discapito delle finanze del marito.
Qualche tempo dopo incontra un uomo facoltoso che seduce, Rodolphe, e da grande innamorata come si dichiara propone di fare una fuga d’amore, per poi venire abbandonata da quest’ultimo.
La delusione delle sue aspettative romantiche la conduce ad una “malattia” che il marito cerca di curare dandole attenzioni e libertà di intrattenimento che sfoceranno in un secondo tradimento con Leon, il sostituto del notaio.
Leon, inizialmente innamorato dell’idea che si era fatto della donna, dopo qualche tempo scoprendone la vera natura, decide anche lui di abbandonare Emma e di scegliere la strada del matrimonio.
Emma, delusa dagli uomini, unico mezzo di fuga da una vita che per una donna non è facile da accettare, fatta di figli e casa senza altre distrazioni, ricoperta di debiti per il lusso e gli sfarzi che si è concessa, si avvelena e si uccide dando fine alle sue pene.
Queste fasi del romanzo mi hanno fatto provare pena per la protagonista alla continua ricerca di cambiare la sua vita, sempre dipendente dagli uomini che la circondano, un’esistenza fatta per essere moglie e madre e niente di più.
Dall’altra parte mi ha fatto infastidito come Emma incolpi chi le sta attorno delle sue sciagure quando è lei che sceglie di tradire il marito e diventare infedele, lei decide di sperperare il denaro frutto del lavoro onesto del signor Bovary. Infine lei sceglie di togliersi la vita senza aver mai apprezzato quello che le aveva dato: un marito devoto, una figlia in salute e una situazione economica discreta.
Sicuramente un romanzo ben scritto che mi ha suscitato queste sensazioni che non tutti i racconti sanno fare, ma non posso dire che mi sia piaciuto molto anche se rappresenta alla perfezione la vita delle donne dell’epoca.
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