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La signora Dalloway
 
La signora Dalloway 2019-12-08 00:47:28 Laura V.
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    08 Dicembre, 2019
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Luce e ombra

Sembra ci sia un sottile, accurato gioco col tempo alla base di questo romanzo ormai quasi centenario: un intenso presente che si volta abbondantemente al passato, seppur proteso in modo dirompente (e inevitabile) verso il futuro. Clarissa Dalloway, al centro di una storia che si sviluppa nel corso di un'unica lunghissima giornata, ma anche di una vita intera, è la protagonista da cui prende il titolo l'opera; tuttavia, attorno a lei gravitano tanti altri personaggi, ognuno con la propria personale vicenda, che “invadono” gran parte della scena.
Queste pagine, ben presto, si rivelano dense di un flusso di coscienza incessante che travolge senza tregua il lettore attraverso pensieri, sentimenti, emozioni quasi trasmessi da una figura all'altra, mentre la solarità e la leggerezza di Mrs. Dalloway finiscono per contrapporsi alla tenebrosa gravità di Septimus Warren Smith, il quale, già nel nome, dà l'impressione di trascinare con sé gli echi mai spenti del primo conflitto mondiale che stridono con l'ordinaria e frenetica quotidianità delle strade londinesi. Personaggio visibilmente tormentato, egli deciderà di porre fine alla propria esistenza schiacciata dal peso dei ricordi degli orrori bellici, passo fatale che, nonostante la diversa modalità, avrebbe compiuto la stessa scrittrice poco meno di vent'anni dopo.
Purtroppo, non sono riuscita ad apprezzare fino in fondo questo romanzo, eppure era da tempo che desideravo leggere di nuovo qualcosa di Virginia Woolf, di cui in passato mi erano piaciute altre due opere (“Orlando” e “Una stanza tutta per sé”). Non me ne vogliano gli entusiasti lettori de “La signora Dalloway”, so che il libro in questione viene da molti considerato un capolavoro: in generale, ho trovato la lettura pesante e fatto fatica, a momenti, a portarla avanti; inoltre, con tutti quei ricordi e pensieri che si affastellano il testo rischia di creare un po' di confusione. Sicuramente, si tratta di un mio limite. Fra tutti, e più che la protagonista femminile, chi cattura maggiormente l'attenzione è in definitiva proprio Septimus, “quel relitto disperso ai confini del mondo, quel reietto, che volgeva lo sguardo lontano dalle regioni abitate, e giaceva, come un marinaio annegato, sulla riva del mondo”: luce e ombra che procedono in parallelo, per poi incontrarsi d'improvviso sul finire di quell'intensa giornata.
Mi riservo, comunque, di leggere in futuro altri titoli della Woolf. Eventuali suggerimenti sono ben accetti, grazie!

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Commenti

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siti
08 Dicembre, 2019
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Oh Laura, che dispiacere, a me questo è piaciuto forse anche più di Gita al faro che non so se consigliarti a questo punto, vista la presenza incessante del flusso di coscienza, anche se lì non incentrato solo su un unico protagonista come qui.
lapis
08 Dicembre, 2019
Ultimo aggiornamento:
08 Dicembre, 2019
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Le tue parole un po' mi rincuorano, Laura perchè avevo riscontrato analoghe sensazioni. Devo ammettere di non essere mai riuscita a entrare in sintonia con con questo tipo di scrittura. Come dici tu, è sicuramente un mio limite, e mi spiace molto, sapendo quanta profondità di contenuto averebbe da offrire. E come te, mi riservo di riprovare, anche se finisco sempre per rimandare :)
Un caro saluto, Manuela
Laura, se vuoi sfidarti, "Le onde" sono il romanzo adatto. Certo la lettura non è scorrevole, ma la bellezza delle immagine, il lirismo e la poesie ricompensano abbondantemente. Per stessa ammissione della Woolf è il romanzo in cui ha raggiunto "il suo stile più proprio". In caso, ti consiglio l'edizione Einaudi con la traduzione di Nadia Fusini.
A me era piaciuto moltissimo, anche se non quanto Gita Al Faro. Comunque, non mi stupisce che un capolavoro risulti, non di rado, sgradevole; altrimenti sarebbe soltanto un lavoro di buona qualità: facilmente condivisibile, ma non eccezionale.
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Laura V.
09 Dicembre, 2019
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Grazie, Laura. Lo annoto comunque! ;)
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Laura V.
09 Dicembre, 2019
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Un caro saluto a te, Manuela, e grazie!
Temevo di essere lapidata per questo mio giudizio sulla scrittura della Woolf! :)
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Laura V.
09 Dicembre, 2019
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Mi annoto anche questo titolo, grazie Daniele! :)
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Laura V.
09 Dicembre, 2019
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Grazie, Antonella. Pienamente d'accordo! :)
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Molly Bloom
11 Dicembre, 2019
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Non posso esprimermi per questo romanzo perché non l'ho ancora letto. Ma ho letto Orlando. E se la Signora Dalloway è più pesante di Orlando, la cosa mi spaventa. Orlando è tra le opere più difficili da comprendere, confusionarie e pesanti da leggere che mi sia capitato di leggere. Ovviamente è soggettivo, senza ombra di dubbio.
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Laura V.
11 Dicembre, 2019
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Anch'io avevo letto Orlando, tanti anni fa, ma ne conservo un buon ricordo. Stavolta, invece, con quest'altro romanzo è andata così e mi dispiace davvero! :(
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