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Le zampette dello scarafaggio
Metto uno alla piacevolezza, poichè leggere un libro, dove si ha sempre in testa che a riflettere c'è uno scarafaggio, insomma non è che sia così godurioso.....
Per il resto è sempre il solito buon Kafka, che a differenza dei suoi tre monumentali: Processo, Castello, America, qui ha voluto esprimere la sua cupezza, la sua visione oscura della realtà, attraverso poche pagine.
Non per questo i risvolti psicologici e sociali sono inferiori agli altri tre romanzi.
Il titolo originale è: la metamorfosi di un commesso viaggiatore.
Cosa accadrebbe se uno si risveglia trasformato in insetto.
Ora forse, il nostro scrittore ha preso spunto da il "Naso" di Gogol, dove anche li uno si scopre all'improvviso trasformato nel suo aspetto fisico.
La paura di tutti noi, di non piacere più al prossimo, di imbruttirci, invecchiare, all'improvviso non risultare più gradevoli alla società che ci ha accolto.
Naturalmente qui si arriva allo stremo, con dei passaggi del romanzo, francamente molto duri e che in Spagna direbbero: "me da asco"... mi fa schifo...
La scena per esempio di quando gli tirano al povero enorme bacarozzo una mela in uno sterno, a me ha fatto venire i brividi... poi lo scrittore, essendo genio, riesce proprio a farti entrare nella psiche disturbata dell'insetto uomo...
Il film che ha ripreso il tema trattato dal libro, a mio parere è la "Mosca" di Cronemberg altra pellicola disturbante e a tratti schifosa proprio, ma che tratta bene o male lo stesso tema.
Alla fine la domanda è sempre la stessa: ma le persone che ci vogliono veramente bene, o che sembra ci vogliano veramente bene, come reagirebbero se da un giorno all'altro perdiamo la nostra piacevolezza e bellezza di persone? ci sarebbero ancora vicino? ci vorrebbero ancora bene? sarebbero disgustate? ci caccerebbero? la risposta purtroppo non ci conforta...