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Siddharta
 
Siddharta 2019-09-08 19:43:22 marinablu
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marinablu Opinione inserita da marinablu    08 Settembre, 2019
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DAL SE ALL'ATMAN E' UN ATTIMO

Siddhartha , figlio del Brahmano, sembra avere tutto ciò che si possa desiderare dalla vita,ricchezza, bellezza e potere, ma tutto questo non gli basta, è alla ricerca di qualcosa di più, un qualcosa che non può essere appagato delle cose materiali e neanche dalla religione tradizionale, quel vuoto che vuole colmare è meglio rappresentato da un’illuminazione.
Pertanto il suo viaggio parte con una ricerca continua di nuove esperienze e rifiuti delle stesse, farà una serie di incontri con individui che professano di avere qualcosa da insegnare e i cui insegnamenti Siddhartha trova inadeguati, incompleti.
In primis rifiuta gli insegnamenti intellettuali e ritualistici di suo padre e degli altri brahmani, il rispetto delle tradizioni dei brahmani porta al valore intellettuale ma non alla felicità; decide di partire in viaggio con un gruppo di samana ma dopo tre anni di rigori verso il proprio corpo capisce che l'ascetismo dei samana crea solo una perseveranza stoica ma nient'altro; poi parte alla ricerca di Gotama, il Buddha ma si rende conto che essere un suo discepolo, seguire i suoi insegnamenti non è ciò che sta cercando, non è ciò che gli illuminerà l’esistenza “Molto contiene la dottrina del Buddha illuminato: a molti insegna come vivere rettamente, a evitare il male. Ma una cosa non contiene questa dottrina così limpida, così degna di stima: non contiene il segreto di ciò che il Sublime stesso ha vissuto, egli solo tra le centinaia di migliaia", la ricerca continua nel Samsara dove si fa travolgere dall'arte amatoria di Kamala che però non sfocerà mai in un amore supremo e spirituale, vivrà nel mondo, nel commercio, avrà denaro, si perderà nel gioco d’azzardo, avrà possedimenti ma capirà che tutto questo possedere porta a un’insoddisfacente brama di possedere ancora di più; rifiuterà persino il ruolo di padre protettivo per suo figlio.
Pertanto verrebbe da chiedersi se la ricerca di Siddhartha sia guidata più dal desiderio di colmare un vuoto o da una prospettiva, la visione di dove sta andando.
Il primo messaggio che passa è che ogni individuo “è responsabile” ed “ha la responsabilità” di trovare la propria strada, di effettuare il proprio percorso di vita personale e spirituale, di trovare il proprio equilibrio con se stessi e con il resto del mondo anche a costo di rifiutare le nostre origini, di lasciar andare il passato con tutte le fatiche e le conquiste fatte, chiudere un capitolo e ripartire da zero, andando oltre i rimpianti o i ripensamenti, non importa l’età, l’importante è farlo, farlo comunque. Poi un secondo messaggio che arriva è che un equilibrio e una sensazione di pace non necessariamente si trovano quando si è raggiunto ciò che si cercava bensì quando l’animo è predisposto a un equilibrio e a una pace interiore “C'è solo una conoscenza, o amico mio, che è ovunque, è l'Atman, che è in me, in te e in ogni essere. Ed è per questo che inizio a credere che non ci sia più grande nemico della vera conoscenza che voler sapere ad ogni costo, per imparare ".
E’ un libro semplice, che si apre, scorre e si chiude con lo stesso flusso regolare anche nella sua stessa lettura; un personaggio, Siddhartha, che passo dopo passo accoglie prima e rifiuta poi tutti gli insegnamenti e gli imput che gli arrivano nel suo percorso, un protagonista che a capo chino intende non insegnare nulla ma che lo fa comunque fino alla vecchiaia con il compare Govinda, un personaggio che mette in discussione tutto.
E’ un libro che non mi ha entusiasmato particolarmente e onestamente non ho amato neanche molto il protagonista che a tratti appare bastian contrario per partito preso, ma neanche mi sento di sconsigliarlo, magari letto nel momento giusto e con un background giusto riesce a lasciare un solco più profondo, il punto è che secondo me il lettore deve necessariamente avere un terreno fertile per accogliere in parte i messaggi che passano in questo testo che viene definito un grande classico della letteratura.

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Commenti

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Matelda
08 Settembre, 2019
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Eccellente recensione di un libro che anni fa "doveva " essere considerato un capolavoro assoluto .... Sinceramente non mi piacque allora e ribadisco oggi la mia opinione di allora
Marina, anch'io molto tiepido verso questo famoso romanzo.
Grazie Matelda e Emilio.....per quanto mi riguarda forse è una questione di tempi sbagliati, magari letto in un altro momento avrei percepito di più la grandezza dell'opera o forse è una questione di aspettative che non sono state pienamente soddisfatte....oggi dico "carino"
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