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L'ANTIPATIA PER OTTILIA
Il secondo grande classico che ho scelto di leggere quest'estate è le affinità elettive di Goethe.
Che dire? Mi aspettavo di più, forse una trama più forte, invece il romanzo è quasi un'analisi di una coppia non più giovane che viene "rovinata" da che persone esterne. L'amico del marito, il capitano, entrerà in forte sintonia con la moglie, e la protetta di quest'ultima conquisterà il cuore di Edoardo, il marito.
L'autore ci dimostra come un uomo o una donna non possano quasi comandare il loro bisogno di trovare un'anima affine, una persona vicina che comprende sentimenti e necessità e passioni.
Non sono pienamente d'accordo con l'autore perché gli impulsi si possono dominare e anche le emozioni, basta volerlo. Anche se Goethe non ci dice se qualcuno è nel giusto o nel sbagliato , ci spiega solo i passaggi e i pensieri dei personaggi e da come cosa nasce cosa.
I protagonisti Edoardo ed Ottilia, ossia il marito e la ragazza di cui si infatua, non mi sono minimamente piaciuti, anzi ho trovato pesante leggere i loro capitoli; Carlotta, la moglie , mi ha ispirato subito fiducia e simpatia, una donna con i piedi per terra e con la fedeltà nel sangue, il Capitano invece mi ha lasciata indifferente.
Forse la forte antipatia per il personaggio di Ottilia mi ha rovinato la lettura che di certo è ricercata e ben strutturata, ma purtroppo non mi ha appassionato.
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