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L'idiota
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L'idiota 2019-08-27 21:16:14 cristiano75
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
cristiano75 Opinione inserita da cristiano75    27 Agosto, 2019
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Capolavoro minore

La domanda è: come mai il principe Myskin è un idiota?
Presto detto: professa l'amore. Ma non è l'amore classico, dove c'è comunque una sottaciuta richiesta di scambio di sentimenti, come per esempio in una coppia.
L'amore che professa il protagonista è un amore univoco, spesso un amore non corrisposto e soprattutto un amore senza speranza.
All'amore poi egli unisce un altra parola ai più dimenticati o mai conosciuta: la pietà.
Quindi rispondendo alla domanda iniziale, non solo è idiota perchè professa l'amore tra gli uomini, ma è anche doppiamente idiota perchè ha pietà verso gli altri, verso chi lo dileggia.
E' facile magari ricollegare le vicende e le imprese di questo eroe russo alla figura del Cristo, eppure io vedo in questo libro un messaggio, non così lineare, così scontato.
E' vero che la figura di Myskin è una figura unica e quasi impossibile da trovare in una realtà normale, ma è anche vero, che spesso il suo essere "vittima" potrebbe nascondere anche dei risvolti un po ambigui.....mi spiego meglio: è vero che ovunque nel libro c'è questa contrapposizione fra questo eroe puro e semplice contro una serie di personaggi oscuri, malefici e spesso ripugnanti, ma se si legge tra le righe, si può vedere come il Myskin spesso provochi ed esasperi le persone che vengono con lui in contatto.
E' come se egli abbia una forza per calamitare le altrui debolezze e riesca poi ad esaltare la propria figura di casto e puro.
In Dostoevskij c'è ne sono tanti di eroi e anti eroi, di figure ambivalenti, oscure, ambigue, che racchiudono in se poli opposti di comportamenti. Che spesso non sono ciò che sembrano. E' difficile individuare un personaggio dell'autore che sia completamente colpevole o innocente,
A differenza di Tolstoj dove le domande hanno spesso una risposta, in Fedor Dostoevskij invece solitamente anche alla fine di un libro, si rimane spesso con qualche domanda senza risposta. Ci si chiede se un dato personaggio abbia agito nel bene o se un altro abbia commesso un qualche peccato.
Ritengo questo libro, un capolavoro minore, rispetto ad esempio a "Delitto e castigo" poichè manca spesso l'originalità della storia, il suo mistero. Lo stesso principe Miskyn è una figura un pò piatta, passiva, certe volte anche irritante. C'è una certa prevedibilità nei suoi comportamenti rinunciatari.
Come "i Demoni" anche questo tomo mi ha lasciato un senso di incompiutezza, di ripetitività, di mancanza di intreccio della storia.
Quindi alla fine la mia risposta alla domanda è: si è vero è un idiota, perchè non si lascia corrompere dal mondo circostante, dalla malvagità e meschinità che lo circondano. Ma allo stesso tempo la mia domanda diviene: ma non è che allora i veri idioti sono tutti quelli che egli ha attorno?

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Commenti

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Questo romanzo, confesso, è tra i miei preferiti in assoluto, quindi volevo spezzare una lancia a favore. Credo che il principe Myskin sia l'emblema del fatto che spesso chi ama tutti in modo incondizionato e astratto, alla fine, stringendo, finisce per amare solo se stesso. Come noti, Myskin esaspera le debolezze altrui, porta tutti sul punto di rottura e in questo Dostoevskij apre uno squarcio atroce sul concetto di Bene. Se poi si confronta l'esperienza di Myskin con quella di Cristo, allora tutto diventa ancora più emblematico. Concordo sul fatto che qui la narrazione è un po' ingarbugliata e stenta in certi passi, ma contenutisticamente mi sorprende ogni volta.
Questo capolavoro minore straccia letteralmente tanti sedicenti capolavori attuali, pompati dagli editori , da recensori compiacenti e da premi surrettizi...
Comunque ; Cristiano , una bella recensione . Grazie !
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