Dettagli Recensione
Monumento al Genio umano
Nella mia classifica personale, questa Opera ha la posizione numero 1.
Supera di gran lunga ogni altro libro letto, riguardo alla grandiosità dei contenuti e dello stile.
Vi sono narrate le tragiche vicende di questi tre fratelli, più uno acquisito e il loro destino legato all'ambigua figura del padre. Ma allo stesso tempo è un opera globale che va minuziosamente a scandagliare l'animo umano e le complesse vicende che si diramano in seno a una famiglia qualunque, di un ceto sociale qualunque,
E' l'opera testamento del Grande Russo Dostoevskij, che di diritto può essere annoverato tra i grandi Genii dell'umanità, al pari di Tolstoj, Checov, Gogol. Ma Dostoevskij, se mi posso permettere, è un gradino avanti se lo si analizza da un punto di vista prettamente psicologico e soprattutto da un punto di vista dei quesiti fondamentali umani: cosa ci facciamo qui? cosa saremo dopo? fino a dopo posso spingere il mio libero arbitrio? cos'è il male e il bene? esiste un Dio onnipotente? il dolore è così ineluttabile?
Il libro è enorme, verboso, ricco di descrizioni che spesso superano i dialoghi.
Il capitolo del "grande inquisitore" è quasi un opera a parte del libro, tant'è che è stato pure pubblicato da solo, estrapolato dall'opera.
In questo capitolo forse la penna dello scrittore, tocca l'apice della sua grandezza. Il Cristo davanti ai suoi carnefici si fa umano per poi tornare divinità abbandonando gli uomini al loro inevitabile destino e alla loro fallibilità.
In alcune parti si fa fatica a sfogliare le pagine, ad andare avanti, in altre mi sono sentito quasi esaltato, completamente avvolto dalla vicenda, nella mente dei protagonisti.
E' una lettura che va affrontata con il giusto spirito, a mio avviso non la si può iniziare e poi interrompere, va letta minuziosamente e tra le righe si deve cercare un significato, se un significato le si può dare.
I temi sono tanti, le parole sono macigni, i dialoghi sono perle di grandiosità.
Mi è capito spesso durante la lettura di questo capolavoro, di fermarmi un attimo e riflettere su quanto sarebbe meraviglioso una sera essere seduti a un tavolo, in mezzo a un buona cena, un bicchiere di vino rosso e poter discutere con gli altri ospiti di argomenti siffatto profondi e unici, invece di perdersi in sconclusionate discussioni di polita, calcio, musica e cose fatue.
Ecco è proprio questa una delle chiavi di lettura che ho visto in quest'opera: cercare di non rendere vano il nostro tempo, riflettere e confrontarci con gli altri riguardo i veri significati della nostra esistenza, porsi delle domande, immedesimarsi nel prossimo, chiedersi se ciò che facciamo quotidianamente ci porta alla felicità, se è giusto farlo......
Io ho letto tutti i russi, tutti i loro libri, racconti, romanzi, poesie, ma ancora non ho trovato la risposta e forse non la troverò mai riguardo al perchè delle cose.....quello che vi ho scorto però tra le pagine di questi eletti è tanta bellezza.
Indicazioni utili
Anna Karenina.
La morte a Venezia.
Il lupo della steppa.
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
I personaggi sono così vivi e moderni che potrebbero esistere anche oggi, trascendono il tempo e lo spazio e le riflessioni che fanno sono davvero profonde e fanno molto rifettere.
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |