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Genes and fairies
Titolo suggestivo per questa breve raccolta, con testo inglese a fronte, di scritti giovanili di una delle celebri sorelle Brontë, pubblicata tre anni fa in occasione del bicentenario della nascita dell'autrice.
Si tratta di tre racconti che Charlotte (1816 - 1855) scrisse quand'era ancora adolescente, fra i tredici e i quattordici anni: “Un avventura”, “La ricerca della felicità” (il migliore, a mio avviso) e “Le avventure di Ernest Alembert”; a parte i primi due titoli, già comparsi negli anni scorsi in una edizione scolastica, il terzo viene invece pubblicato in traduzione italiana per la prima volta. Tutti e tre i testi sono accomunati dal tema magico che sembra affascinare la penna della giovanissima Charlotte in modo particolare, materializzandosi nella comparsa di geni e fate, esseri soprannaturali che popolano mondi fantastici e lontani caratterizzati da una natura selvaggia, ma al tempo stesso meravigliosa.
Se da un lato le trame risultano poco articolate, dall'altro colpisce non poco la straordinaria fantasia della scrittrice, così come non passano inosservate le lunghe descrizioni paesaggistiche immortalate da una prosa che sconfina molto spesso in una curatissima dimensione lirica. Chiude la raccolta un breve saggio dal titolo “I Brontë, una famiglia di scrittori”, firmato da Maddalena de Leo che ha curato e tradotto interamente questo libro; profonda e appassionata conoscitrice della biografia e della letteratura bronteana (nel senso più ampio relativo a tutta la famiglia), la professoressa si è occupata anche del volume “Emily Brontë – La prima biografia completa" di Agnes Mary Robinson, pubblicato lo scorso anno dalla stessa casa editrice.
Nel complesso, un buon testo che chi ha amato i romanzi di Charlotte Brontë, la più longeva, seppure scomparsa nemmeno quarantenne, e la sola delle tre sorelle ad aver conosciuto una certa fama quando era ancora in vita, non dovrebbe lasciarsi sfuggire!