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Grandi speranze
 
Grandi speranze 2019-05-09 12:44:28 La Lettrice Raffinata
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4.5
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5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    09 Mag, 2019
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Questa sera a LIVE: Cosa trova Pip in Estella?

“Grandi speranze” è uno tra i romanzi maggiormente noti del prolifico autore britannico. Come molte opere dickensiane, si configura come un romanzo di formazione sul personaggio di un giovane orfano che approda nella metropoli londinese sperando in un'ascesa sociale.
La narrazione di focalizza quindi sulla vita ricca di inattese speranze e, al contempo, grandi sofferenze, di Philip Pirrip da tutti chiamato Pip. Il suo personaggio ricalca inizialmente uno schema caratteristico di Dickens, essendo appunto un orfano di umili origini che gli adulti trattano sempre con modi bruschi, arrivando sovente a vera e propria violenza fisica.

«Ero sempre stato trattato come se avessi insistito per nascere, in opposizione ai dettami della ragione, della religione e della morale, e contro gli argomenti più dissuasivi dei miei amici.»

A differenza di Oliver Twist ci troviamo però di fronte ad un protagonista maggiormente complesso, che lascia ben presto l'innocenza e la genuinità dell'infanzia per evolversi in una persona non certo integerrima ma sfaccettata e realistica.
Pip vive inizialmente con la sorella e il marito di questa, Joe, fabbro nel loro piccolo villaggio. L'esistenza del ragazzino sembra già segnata: diventerà apprendista del cognato, poi forse suo socio e sposerà una ragazza del paese; delle grandi speranze giungono però a variare il corso di un'altrimenti placida esistenza. Prima c'è l'invito a presentarsi presso la dimora di Miss Havisham, ricca possidente della zona in cerca in una sorta di valletto per assisterla e giocare con la sua figlia adottiva, Estella. Successivamente, Pip sarà nominato protetto di un misterioso benefattore che lo fa giungere a Londra, dove dovrà studiare per diventare un perfetto gentiluomo.
Questi eventi traviano il carattere e l'indole di Pip, facendogli desiderare di migliorare sia nell'aspetto sia nella condizione della sua famiglia, che ora gli appare mortalmente inadeguata, specie in confronto con la superbia della bella Estella.

«-Invece [...] guarda come mi ritrovo. Insoddisfatto e irrequieto e... che mi importerebbe di essere rozzo e ordinario, se nessuno me lo avesse detto.»

Dopo anni di vita infruttuosa e dissoluta, l'incontro con il suo mecenate e le avventure e le scoperte che ne conseguono avviano nel protagonista un lento processo di rinnovamento interiore: consapevole ora dei propri sbagli, Pip può finalmente riportare la sua vita sul binario della rettitudine, riscoprendo il valore delle amicizie sincere.
Accanto ad un protagonista tanto caratterizzato, si potrebbe pensare che i personaggi secondari spariscano; l'abilità maggiore di Dickens sta invece nel delineare degli eccellenti comprimari, specie quelli con una natura più controversa e borderline. Tra tutti spicca certamente la figura quasi spettrale di Miss Havisham, responsabile della sua stessa clausura in una villa ormai decadente

«Fu allora che iniziai a capire che ogni cosa in quella stanza si era fermata, come l'orologio e la pendola, molto tempo prima. Notai che Miss Havisham rimetteva il gioiello esattamente nel punto da cui lo aveva preso.»

e circondata da parenti bramosi soltanto di appropriarsi della sua eredità. La grande colpa della donna è però l'aver voluto allevare Estella come una sua creazione, una persona privata della capacità di amare ed esprimere i propri sentimenti.

«-Ti sembra di averla [Estella] persa?
C'era una gioia tanto maligna nel modo in cui pronunciò queste ultime parole, e poi scoppiò in una risata tanto sgradevole, che non seppi cosa dire.»

Altro personaggio decisamente ambiguo, ma dall'innegabile fascino per l'abilità con cui esercita l'altrettanto ambigua professione di avvocato, è Jaggers. Per il giusto compenso non c'è nulla che sia restio a fare, come ben si capisce in questo scambio di battute con un uomo che deve fornirgli un testimone di comodo:

«-Che cosa è disposto a giurare?
-Be', signor Jaggers-, disse Mike pulendosi il naso, stavolta col cappello di pelo; -in generale, qualsiasi cosa.»

la sua caratterizzazione si dimostra però più articolata verso il finale, dove riusciamo a vedere un suo lato più umano e capace di provare una genuina empatia, senza perdere comunque la sua natura pratica.
Tra i miei preferiti posso annoverare anche alcuni personaggi positivi, soprattutto l'amabile Joe, colpevole di avermi fatto versare parecchie lacrime, e l'intraprendete Herbert, che in un primo momento il protagonista valuta come persona mediocre

«Da tutto il suo [di Herbert] aspetto, in generale, emanava un senso di meravigliosa fiducia, e al tempo stesso qualche che mi suggeriva che non sarebbe mai stato un uomo molto ricco o di gran successo. Non so perché fosse così.»

arrivando a fine romanzo ad ammettere che:

«Dovevamo talmente tanto all'allegra prontezza e all'ingegnosità di Herbert, che mi chiedevo spesso come mi fossi formato quella vecchia idea della sua inettitudine, finché un giorno mi illuminò la riflessione che forse l'inettitudine non era mai stata di lui, bensì di me.»

Ovviamente non ho nulla da eccepire sullo stile di Dickens, sempre arguto e ricco di ironia, con cui smaschera le contraddizioni dei suoi personaggi ed, infine, dello stesso narratore.



NB: Libro letto nell'edizione Newton Compton

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Ho letto qualche anno fa questo romanzo e tutto sommato è stata una lettura noiosa. Ma non perché il libro sia scarso, anzi, è un capolavoro riconosciuto e acclamato ma credo che l'ho letto in una età sbagliata per me. Certe letture classiche catalogate come romanzi di avventura/formazione/ragazzi non riesco proprio a leggerli ora e mi dispiace molto considerando il fatto che la passione per la lettura è nata tardi e quindi non li ho letti da ragazza/adolescente. Bello il tuo commento, abbraccia tutto il libro.
Una recensione esaustiva. Il libro m'interessa.
Grazie. Dickens è sempre una garanzia, e questo romanzo in particolare ha dei personaggi memorabili.
Grazie per i complimenti.
Personalmente non credo bisogni porsi limiti per la lettura dei classici: io ne ho parecchi in attesa nella libreria, ma non ho fretta e cerco di leggerne uno al mese.
Questo romanzo in particolare lo considero rivolto anche ad un pubblico adulto, perché Pip cresce molto durante la storia, a differenza di tanti altri protagonisti dickensiani dei quali vediamo solo l'infanzia. Ti consiglierei quindi di dargli una seconda chance, se ne hai l'occasione.
archeomari
12 Mag, 2019
Ultimo aggiornamento:
12 Mag, 2019
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Volendo adottare le espressioni di moda "triplo wow" mi piace la tua recensione, adoro Dickens. Stile inconfondibile. Grandi speranze mi manca, grazie per questo incentivo e questo invito alla lettura
Ti ringrazio per i complimenti.
Anche per me Dickens è uno dei migliori autori classici e sicuramente di consiglio di dare una possibilità a "Grandi speranze".
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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