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"Qualcosa che non va"
Questa breve opera non è affatto 'minore' nella produzione letteraria di Kafka, anzi penso sia il testo fondamentale per meglio comprendere tutti gli altri suoi scritti.
Si tratta di una lunga "lettera" scritta al padre, a cui però non è mai pervenuta. Venne redatta durante una vacanza termale nel 1919.
La "Lettera al padre", sia chiaro, oltre ad essere una fondamentale testimonianza, ha certamente un valore letterario in sé.
La lettura di questo scritto mi ha dato uno strumento per me fondamentale per comprendere in modo più approfondito le altre opere del grande autore, le quali rappresentano comunque situazioni ad alto livello letterario da renderle emblematiche di un cruciale periodo storico e dotate di un 'afflato cosmico' che supera gli ambiti di determinati tempi e luoghi. Questo carattere , che deriva da un destino personale per trasformarsi in estesa valenza simbolica, è tipico degli autentici grandi esiti dell'arte.
Questa Lettera, costellata di espressioni quali -umiliazione vergogna colpa oppressione debolezza "disprezzo di me stesso"- può essere considerata anche documento del vissuto dello scrittore, originato soprattutto dai difficili rapporti con la figura paterna fin dalla più tenera infanzia : "recentemente mi hai chiesto per quale motivo sostengo di avere paura di te" ; "fra di noi c'è qualcosa che non va, e (...) tu, pur senza averne colpa, ne sei la causa" ; "la sensazione di nullità che spesso mi sovrasta (...) ha origine per molti versi nella tua influenza", "tu eri troppo forte per me". "Assumevi ai miei occhi l'aspetto enigmatico che hanno tutti i tiranni, il cui diritto si fonda sulla loro persona, non sul pensiero".
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Commenti
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Hai ragione : molto sofferente. Presenta quei sentimenti di smarrimento, umiliazione, paura.... che sono proiettati nei suoi romanzi più celebri.
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