Dettagli Recensione
Inno alla natura
Ho atteso la comparsa di Moby Dick dalle prime pagine, mi affascinava la descrizione della sua caccia, vista nel film, e mi aspettavo qualcosa di spettacolare....peccato che è apparsa solo nelle ultime pagine del libro e la sua caccia non mi ha colpito particolarmente. Però, a libro chiuso, mi sono resa conto che di veramente spettacolare è tutto il resto, i nove decimi restanti, inclusi persino i capitoli sulla cetologia, lenza, raffinerie dell'olio e quant'altro. Perché sembrano capitoli inutili, buttati lì per aumentare il numero delle pagine o per la pura vanità dello scrittore, e invece no. Per me, che ignoravo quasi tutto sulle balene, sono stati utilissimi per capire meglio come funzionava la caccia e come riuscivano ad avere successo, infatti, ad un certo punto Ismaele dichiara che le balene venivano cacciate non tanto per il merito dei balenieri quanto per merito della natura stessa, della quale l'uomo approfittava, facendosela alleata. Come avevo già scritto in un post, l'autore sembra che guidi sempre il lettore per mano e non appena quest'ultimo non capisce un determinato fenomeno o si pone dei dubbi sulla credibilità di ciò che legge, eccolo lì l'autore che ti legge nel pensiero e ti illumina al riguardo. Quindi consiglio a tutti di non sottovalutare o trattare con minore interesse questi capitoli ed apprezzarli. Per la loro rilevanza dirò di più: sono spesso associati a pensieri filosofici e descrizioni pittoresche, il capitolo La Fontana, sullo sfiatatoio della balena ne è un valido esempio.
Assieme alla balena il mare è l'altro protagonista assoluto! Ho sempre ritenuto Proust lo scrittore che meglio ha portato omaggi a questo elemento gigante, misterioso e fondamentale della Natura, e invece mi sbagliavo; Melville lo supera. Vorrei riportarvi uno stralcio ma non so davvero quale tra i tanti...scelgo a caso:
"Era un giorno limpido, d'un azzurro d'acciaio. Le sfere dell'aria e del mare si distinguevano appena in quel lago ceruleo. Ma l'aria pensosa aveva una trasparenza pura e soave, come un viso di donna, e il mare robusto e virile si gonfiava in ondate lunghe, poderose, flemmatiche, come il torace di Sansone dormente. Qua e là in alto guizzavano le ali nivee di piccoli uccelli immacolati: erano i teneri pensieri dell'aria femminea; ma giù negli abissi dell'azzurro infinito da ogni parte s'avventavano enormi leviatani e pesci-spada e squali: e queste erano le riflessioni violente, tormentose, assassine di quel mare maschio." .... avevo ragione, vero?!
....E quando c'è il mare c'è la meditazione, perché "come tutti sanno, meditazione e acqua sono sposate in eterno"... quindi se siete amanti dei pensieri sulla vita e sulla morte, sugli uomini e sui loro rapporti, allora questo libro fa per voi; questo filo di pensieri orla quasi tutte le pagine, come ho già detto sopra.
Passo ad Achab, il terribile comandante....o meglio definirlo demonio? Anche se è un termine che non mi piace attribuirgli. Nonostante la sua vita sia ridotta ad una pura e morbosa ossessione per Moby Dick, la bellezza e la quiete spinge alla meditazione pure lui, chiamando le cose per nome, rendendosi conto del vuoto della sua vita e della mancanza di senso, degli affetti trascurati e della sua follia assurda, ma ormai è troppo tardi, i dadi sono stati lanciati e bisogna portare a termine la partita, contro tutti e tutto, persino contro la Natura stessa. Un personaggio fortissimo e ben definito, che in fondo, nonostante tutto lo si ama e si prova pena per lui.
Bellissima esperienza, che mi ha lasciato un sapore di sole, di vita, di mare e tanto profumo.
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Letterariamente, Proust rappresenta proprio un altro mondo. Ho recentemente acquistato "All'ombra delle fanciulle in fiore" tradotto dal poeta Raboni : non vedo l'ora di addentrarmi sulle spiagge della Normandia sull'onda della sua scrittura.
ARRIVAI , TANTISSIMI ANNI FA, STREMATA E BOCCHEGGIANTE ALL'ULTIMO CAPITOLO ,CHE GETTAVA UNA LUCE POTENTISSIMA SU TUTTO IL PERCORSO PRECEDENTE E CHE MI FECE PENSARE: QUESTO LIBRO NON è UN MATTONE , COME HO PENSATO FINO AD ORA . QUESTO LIBRO è UN CAPOLAVORO, QUESTO LIBRO è UN VERO CLASSICO. .QUINDI ME LO SONO RILETTO ALLORA E TANTI ANNI DOPO , SENZA CAMBIARE DI UN ET LA MIA OPINIONE.
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