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Delicato gioiello
Una periodica attrazione verso i classici russi ha stimolato la lettura di questo romanzo scritto a metà dell’ottocento da un autore che non è spesso menzionato ma che merita un posto di riguardo accanto ai suoi compatrioti più osannati. A quanto pare si tratta del primo di una trilogia – già allora erano in voga – di cui fa parte il più famoso “Oblomov”. La purezza e il romanticismo della narrazione ricordano quelle che caratterizzano i romanzi di Puskin. L’introspezione e l’analisi dei sentimenti, lo scandagliare nel profondo della coscienza umana, rammentano gli scritti più complessi di Dostoevskij. Il giovane Aleksandr Fjodoryc, pieno di speranze, con il cuore ricolmo di gioia e amore per il prossimo, in giovane età, saluta la tranquilla cittadina rurale in cui è nato per stabilirsi a Pietroburgo. Il fratello del defunto padre lo accoglie poco amorevolmente e gli schiude le porte di un mondo ben diverso da quello che si aspettava di conoscere.
L’amore, l’amicizia, le aspirazioni, ogni sentimento del giovane Aleksandr subirà dolorosi assalti ai quali non saprà opporre la resistenza necessaria. Goncarov era capace di descrivere i mutamenti dell’animo con accortezza. Il breve giudizio di Tolstoj, evidenziato in copertina, gli rende omaggio. Molto di ciò che corrompe la mente del protagonista, è riconducibile a periodi contemporanei, sebbene meno travolgenti siano le passioni nei giorni nostri.