Dettagli Recensione
Uomini/gabbiani
Un breve sguardo agli uomini, ma con gli occhi di un gabbiano.
Questo può essere il più breve riassunto con cui identificare questo libro; un libro che ha venduto milioni e milioni di copie e ancora consigliatissimo tra le schiere di lettori. Posso dire che, pur apprezzando alcuni dei messaggi che l’opera vuole trasmettere e provando in certi tratti una profonda tenerezza per questi gabbiani così simili a uomini, non l’ho trovata una storia davvero indimenticabile. Non saprei spiegarvi i motivi precisi, ma l’ho trovato un libro che volesse avere l’ambizione di essere simile a “Il piccolo principe”: breve, semplice ma densissimo di significato; tuttavia, non riesce a raggiungere la sua potenza.
Questa storia può dare sicuramente qualche spunto di riflessione, principalmente per quanto riguarda l’essere diversi nel senso di perseguire uno scopo bello e nobile, anche se quest’ultimo è lontano dalla comprensione delle masse; anche se perseguire questo scopo può portare all’emarginazione, alla solitudine. L’ultima parte rappresenta anche una satira amara alla spiritualità ormai perduta degli esseri umani, che non vogliono sentir parlare di Dio oppure, se ci credono, spesso si limitano a rivolgergli delle lodi meccaniche delle quali non capiscono più i motivi.
Il Gabbiano Jonathan Livingston è diverso dagli altri gabbiani dello Stormo. Tutti credono che i gabbiani siano al mondo solo per nutrirsi e tenersi in vita e che il volo sia soltanto un mezzo per perseguire questo scopo. Jonathan la pensa molto diversamente: secondo lui un gabbiano è nato per volare e solo nel volo può trovare la vera felicità. Dunque, giorno dopo giorno si esercita nella disciplina del volo: impara il controllo, impara a volare più veloce di qualsiasi gabbiano abbia mai vissuto su questa Terra; peccato che tutti gli altri gabbiani lo ritengano un pazzo, compresi i suoi genitori, che gli intimano continuamente di lasciar perdere questa sciocchezza del volo e fare quello per cui è venuto al mondo: procurarsi il cibo. Ma l’idea delle masse non può che far vacillare Jonathan soltanto per un momento; proverà a vivere come tutti gli altri gabbiani ma si renderà subito conto che quella vita non fa per lui, che non lo rende felice; che lui è nato per volare e per insegnare agli altri gabbiani che possono avere un obiettivo più nobile da perseguire nella vita. Queste convinzioni gli costeranno care, lo renderanno un Reietto per lo Stormo, ma la cosa fondamentale per Jonathan è non essere un reietto per sé stesso, non rinnegare mai l’unica cosa che può renderlo felice, costi quel che costi.
Magari, un giorno, gli altri capiranno.
“Il gabbiano Jonathan scoprì che la noia e la paura e la rabbia sono le ragioni per cui una vita gabbiano è così breve, e quando quelle furono svanite dai suoi pensieri visse una vita lunga e bella.”
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Commenti
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sì, a essere sincero, considerate le lodi che ho letto e sentito mi aspettavo qualcosa in più. Ma è comunque una piacevole lettura che non prende molto tempo.
Vale.
a quanto pare non siamo pochi a essere sulla stessa lunghezza d'onda, riguardo a questo libro :)
Vale.
Vale.
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