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La ricompensa di una madre
 
La ricompensa di una madre 2018-12-10 16:26:14 68
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68 Opinione inserita da 68    10 Dicembre, 2018
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Tormentato ritorno

In una società in cui la donna deve sapere manovrare ed attendere, la quarantaquattrenne Kate Clephane, che si considera appartenente alla categoria delle “ brave “ donne, viene inaspettatamente richiamata a New York dalla figlia Anne, da lei abbandonata quando aveva tre anni, e vede il proprio passato riproposto nella attualità.
Sfuggita diciotto anni prima ad un matrimonio occludente inseguendo un amore volubile e miliardario, ha peregrinato in solitudine per le città del vecchio continente, vivendo una breve ed intensa storia d’ amore con un uomo più giovane, Chris Fenno, finita dopo lo scoppio della guerra ed immaginando un futuro impossibile.
Oggi ritorna in un mondo ed in una città in continuo fermento, richiamata dal proprio dovere di madre, esposta alla morale imperante, impaurita dalla propria coscienza. Scoperchierà incredula il legame amoroso tra Anne ed il redivivo Chris, il loro progetto matrimoniale, la richiesta del suo assenso, una possibile vita a tre, l‘ incubo di una confessione inderogabile e necessaria, l’ angoscia che la verità arrecherebbe alla figlia.
L’ intero romanzo e’ costruito su un’ intenzione più volte negata, sul tentativo di abbandonare una infelicita’ manifesta, su una madre votata al pentimento, sulla voglia di ricostruirsi una vita e relazioni stabili, su un semplice desiderio di donna.
Un destino beffardo ed inafferrabile sembra prendersi giuoco di Kate insieme alla negazione dell’ evidenza, a congetture protratte ma puntualmente mendaci, fino all’ incredibile verità.
Il passato le riporta il dolore profondo dell’ abbandono ed un senso di sollievo per essere sfuggita alla oppressione della vita coniugale, una donna che non è mai riuscita a sopportare a lungo la solitudine.
In questi anni ha frequentato la folla, negandosi ai propri pensieri, vivendo in luoghi isolati e tranquilli, sentendosi appartenere ad un’ altra epoca, impartendo continuamente ordini a se stessa. Oggi rientra in un mondo che inaspettatamente sembra non giudicarla, dove finalmente può rilassarsi, aprire la guardia, riposare, dormire sonni tranquilli, senza nulla da spiegare e da nascondere, circondata dalla maturità dei suoi anni, sfuggita al destino, passato e futuro.
Va assorbendo l’ intreccio figliale, quel senso di guarigione che sgorga dalla presenza di Anne, dal suo sguardo, dal mistero dei suoi occhi, dalla sua voce.
Gradualmente e pazientemente cerca di recuperarne amore e fiducia, l’ altra metà di una vita sognata e mai vissuta.
Ma la verità, inattesa, sorprendente, mutevole, sgretola la sua quotidianità di signora rispettabile e rispettata in fuga da un passato evanescente in un presente caldo e tangibile.
Piomba in un mondo confuso, a metà tra il sonno e la veglia, sballottata nel cuore della notte dal vento solitario dell’ angoscia e della solitudine. È come se improvvisamente fosse tornata agli anni della giovinezza, di cui Anne e’ specchio e rappresentazione vivente, con tutta l’angoscia ed il mistero di un futuro indecifrabile.
La sconfitta abbraccia più fronti, a meno che non riveli la verità. Può l’ amore di una madre fare questo, decretare l’ infelicita’ della amata figlia, caldeggiare un imbroglio, ed il silenzio sarebbe la giusta medicina? Un lungo viaggio, questa volta interiore, a bilanciare il passato, un monologo silente ed un grido verso un ascoltatore attento, forse un nuovo amore per legittimare una condotta siffatta.
Di certo i pensieri si rincorrono, parole interrotte o mai pronunciate, una rinuncia quantomai necessaria per una scelta assai discutibile ma …

…” Nulla le sarebbe più stato di aiuto in questo mondo per cancellare i vecchi orrori e la nuova solitudine, quanto il fatto di essere in grado di non cambiare idea sulla decisione presa, di essere capace di dire a se stessa, tutte le volte che cominciava a scivolare verso nuove incertezze e nuove concessioni, che almeno una volta era stata irremovibile, riponendo in un piccolo spazio di luce e di pace la cosa più bella che le fosse mai capitata “…

Romanzo del1925, uno degli ultimi della Wharton, un bagno interiore e psicologico con un tema di fondo, la terribile scelta di una madre. Pubblico e privato, amore ed etica, morale e sentimenti, coscienza ed egoismo, un intreccio con una sola grande protagonista, Kate, che rifulge negli occhi altrui rivivendo la propria storia.
Una narrazione profondamente soggettivata, costruita sulla solita impeccabile precisione stilistica in contrasto con l’ ondivaga percezione del reale, il sogno, i desideri e l’ immaginario trascinati nel vortice affettivo di dramma ed estasi.

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Commenti

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Bella segnalazione, Gianni. E una bella ed esaustiva recensione, che giustamente non rivela tutto.
L'autrice sa certamente scrivere. E, soprattutto quando i contemporanei non ci soddisfano più di tanto, è bello rifugiarsi nei porti sicuri dei classici.
Ottima recensione, Gianni. Confesso che non conoscevo questo romanzo.
In risposta ad un precedente commento
68
12 Dicembre, 2018
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Grazie Giulio, io stesso non conoscevo il romanzo ma è stata una piacevole scoperta, di stile e di contenuto, di certo consigliato. Questa autrice merita ulteriori approfondimenti.
In risposta ad un precedente commento
68
12 Dicembre, 2018
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Emilio, la difficoltà del presente è spesso legata alla assenza di qualità letteraria, ed una certa nostalgia per una scrittura che sappia raggiungere profondità universali diviene quantomai necessaria e curativa...
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