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I tre moschettieri
 
I tre moschettieri 2018-12-06 09:50:14 beatrice.scolari
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
4.0
beatrice.scolari Opinione inserita da beatrice.scolari    06 Dicembre, 2018
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Leggere per scoprire!

“Storia vecchia...” potrebbe dire qualcuno, “universalmente nota!” potrebbe affermare qualcun altro: tutti ne hanno sentito parlare ma, probabilmente, se vi chiedessi di cosa si parla esattamente ne I tre moschettieri pochi saprebbero indicarmi le primissime e originali avventure di d’Artagnan, o come sia nata l’amicizia con Athos, Porthos e Aramis. Eppure, nonostante non molti abbiano letto il libro, la storia ci sembra di conoscerla così bene e da sempre: questo perché i personaggi di Dumas hanno avuto un destino curioso ma fortunato, un destino che ha permesso loro di sopravvivere all’autore per diventare protagonisti di numerose storie ispirate al romanzo, dal quale però al contempo si distaccano. D’Artagnan e i suoi amici, insomma, hanno vissuto mille vite quando Dumas ne aveva date loro al massimo tre: a I tre moschettieri seguirono infatti Vent’anni dopo e Il visconte Bragellone (che contiene il famoso episodio noto come “la maschera di ferro”).

Quello che mi ha però incuriosita (e divertita) nel leggere I tre moschettieri, è stata la discrepanza tra l’idea che avevo dei quattro protagonisti e come questi sono invece resi nella versione originale: abituata a considerarli uomini totalmente coraggiosi, onesti, fedeli e idealisti, leggendo il romanzo ho notato che, in verità, poca di tutta questa moralità e virtù si ritrovano in d’Artagnan e nei suoi amici. I moschettieri del signor Tréville infatti, non sono semplici soldati che si accontentano di fare del bene e vivere in modo semplice: al contrario sono piuttosto pretenziosi e conducono uno stile di vita agiato, pur senza averne i mezzi; per esempio ognuno di loro ha un servitore e Planchet, quello di d’Artagnan, ha imparato a suon di botte padronali a non lamentarsi quando non viene pagato o se è costretto (essendo d’Artagnan a corto di denaro) a digiunare pranzo e cena; vogliono vestirsi bene, avere bei cavalli e bei finimenti, meglio ancora se tutto a spese di una ricca amante che per loro non esiterebbe a dar fondo ai risparmi del marito.
Certo il cameratismo e il senso dell’amicizia, quelli vanno riconosciuti: comiche sono le scene in cui i quattro amici, ormai uniti in sodalizio, contano gli spiccioli per capire cosa possano o meno permettersi; il denaro infatti non è per loro un bene personale, ma viene messo in comune e diviso equamente con gli altri: “tutti per uno e uno per tutti”, anche (e soprattutto) nelle faccende finanziarie!
Se parliamo di coraggio poi, forse più che impavidi li definirei spericolati, e non sempre in nome di una nobile causa: attaccabrighe con le guardie del cardinale (loro eterne nemiche), si buttano a capofitto nelle imprese più pericolose solo per il gusto del gioco, del brivido e, naturalmente, della fama che ne otterrebbero; sono infatti uomini non poco vanitosi. L’amore poi nella maggior parte dei casi manca della connotazione romantica ed esclusiva a cui siamo tanto abituati: eccezion fatta per Aramis che in tema di donne e matrimoni ha già dato e sofferto (motivo per cui se ne tiene ben lontano), gli altri sono impegnati con donne sposate, di cui non esitano ad approfittarsi; Porthos ad esempio è particolarmente furbo nel far leva sui sentimenti (non proprio ricambiati) della moglie del procuratore per ottenere da lei un cavallo e tutto l’equipaggiamento; d’Artagnan invece, il giovane, irruente e ingenuo guascone, non disdegna per ben due volte il letto di Milady, ottenendolo una volta con l’inganno e l’altra con una falsa promessa. Pur essendo Milady uno dei personaggi più spregiudicati, converrete che il comportamente di d’Artagnan non è certo quello di un gentiluomo.
Lettura consigliata dunque? Certamente: il romanzo, seppur a mio parere non il più geniale tra quelli di Dumas, è piacevole e la lettura scorre tranquilla; tra tutti i difetti di questi moschettieri vi sarà spazio anche per momenti seri e commoventi, nonché collegamenti e reinterpretazioni dei fatti storici che però non voglio anticiparvi. Vi invito quindi a scoprire come tutto ebbe inizio...

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