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Il segreto
Corposo romanzo della seconda metà dell’ Ottocento, pubblicato a puntate su rivista, per volere d Dickens. Regalò grande fama all’autore e viene generalmente riconosciuto come la sua opera migliore. Si incentra su un iniziale mistero che tende progressivamente a tramutarsi in un segreto, perdendo così i tratti iniziali che sono di grande impatto e portando il lettore a bramare per giungere alla soluzione del caso. Eh sì , da uno degli iniziatori del genere poliziesco, questa evoluzione è ben gestita ma ha, a mio avviso, il limite di fare di questo scritto un ibrido, l’avrei sicuramente lasciato dentro il modulo del noir, mi aspettavo, date le premesse, qualcosa di più vicino alla scrittura di E.A. Poe.
Purtroppo, dopo l’inizio molto promettente, la lettura si è trascinata anche se devo dire con una certa celerità perché la prosa è fluida e gli avvenimenti incalzanti sono studiati ad arte per creare nel lettore un alto grado di dipendenza. Non ha suscitato il mio interesse visto che tendo a perdermi nel particolare e che l’epilogo è artificiosamente diluito tanto da suscitare in me una certa irritazione. Pochi gli stimoli di riflessione offerti al lettore anche se l’ambientazione sociale è squisita e porta a serie considerazioni sul ruolo della donna nell’Ottocento inglese.
Due sorelle, o meglio sorellastre, Laura e Marian, vivono in una bella dimora rurale nella campagna inglese, in compagnia di un loro eccentrico zio; accolgono per un certo periodo Walter Hartright, un maestro di disegno, e fra lui e Laura nasce una corrispondenza di amorosi sensi che mai espressa esplicitamente va però a essere di disturbo per il compiersi del destino di Laura, promessa sposa a Sir Percival. Walter viene gentilmente allontanato dalla dimora quando sta cercando di risolvere il mistero legato alla donna in bianco che si aggira in quei paraggi, e che lui ha fortuitamente aiutato senza sapere chi fosse, ora la ritrova intenta a mettere in guardia Laura dal matrimonio impostole dal volere del defunto padre. Della donna misteriosa si sa che assomiglia a Laura in modo sorprendente e che si è allontanata dal manicomio in cui è stata segregata, inoltre che conosceva la mamma delle due giovani donne...
La trama si disperde in infinite variazioni e porta dentro il Conte Fosco e sua moglie, bellissima e diabolica coppia, oltre ad altri personaggi minori che diventano anche i narratori della vicenda, la quale, ricostruita a posteriori, si avvale del punto di vista dei numerosi protagonisti assumendo i tratti di narrazione condivisa e corale sotto la regia del narratore primario, Walter Hartright.
Se si ha una certa pazienza il libro potrebbe piacere, in molti lo apprezzano, se ci si ritrova nei miei personali limiti, consiglierei di passare oltre. A voi la scelta.
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Ciao, Laura! :)