Dettagli Recensione
GLI INGANNI DEL PIACERE
La corrispondenza creata da de Laclos non può sembrare più vera in questo romanzo definito erotico che io invece direi sensuale e sentimentale.
Le lettere dei vari protagonisti sembrano scritte realmente da varie persone diverse e ognuna ha il suo modo di esprimersi e le sue sensazioni, fatto che dimostra l'abilità di questo scrittore del 1700 che potrebbe benissimo vivere nella nostra epoca attuale e anzi starci bene.
Le tele intessute dai due personaggi principali, il Visconte e la Marchesa, sono di una finta finezza fuorviante, nascondono due animi dediti ai vizi e ai piaceri della carne. Il primo corrompe giovani donne e signore felicemente accasate, la seconda si prende gioco di uomini affascinanti e importanti.
Ciò che accomuna i due nobili è il piacere che deriva dal manovrare le persone a proprio piacimento, non solo coloro che sono oggetto della loro attenzione ma anche tutti quelli che ci sono vicini.
Devo dire che le descrizioni di alcuni fatti sembravano davvero accaduti e le vicende definite divertenti dai due in effetti lo erano da leggere e ho provato una simpatia per il Visconte sebbene sia un seduttore accanito e la sua fine mi è dispiaciuta, mentre per la Marchesa ho provato dall'inizio astio e mi è sembrato strano perché da scrittrice donna dovrei aver provato l'inverso. Mi sono detta che lo scrittore è stato talmente bravo da farmi provare queste sensazioni.
Le vittime risultano tra il ridicolo e l'ottuso e non si riesce a provare molta pena per loro perché, per quanto siano le parti lese, in realtà sono anch'essi colpevoli di mancato giudizio.
Un grande esempio delle realtà umane offerto in chiave raffinata ed elegante da uno scrittore che non ha nulla da invidiare a quelli odierni.