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tanto va la gatta al lardo..
Da brava eroina dei tempi passati Emma è ricca, bella e colta. Da brava figlia di un ricco possidente Emma è anche viziata, capricciosa con la puzza sotto al naso. Annoiata dalla vita di provincia e vessata da un padre reso capriccioso dalla solitudine e da una certa ipocondria questa ricca aristocratica non trova di meglio da fare che giocare con la vita degli altri. Sopravvalutando di molto la sua conoscenza del mondo, la sua cultura e la sua perspicacia decide d diventare la guida di una ragazza di origini modeste e di innalzarla, se non al suo livello, almeno ad essere degna della sua compagnia. Le riempie la testolina di romanticheria e per lei costruisce castelli in aria. Salvo poi trovarsi a disagio quando questi cadono miseramente. Nel frattempo non perde d'occhio i propri interessi e non manca di giocare coi sentimenti dei giovanotti che frequentano nella sua piccola corte.
Una storia in stile Jane Austen piena di ragazze romantiche, proiettate nel futuro, ma legate alle convenzioni e alle tradizioni. Brave ragazze che vorrebbero essere cattive. Donne indipendenti che non vedono l'ora di dipendere da un uomo. Contraddizioni messe in evidenza, a volta anche con ironia, dalla scrittrice. Emma, la protagonista principale, è quella con cui la Austen è più spietata. I suoi errori di giudizio, gli abbagli che prende nel valutare i sentimenti degli altri, il suo modo fastidioso di essere spocchiosa, sono puntualmente sottolineati con la penna rossa. Questa ragazza sbaglia talmente tanto da riuscire a diventare alla fine quasi simpatica.
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