Dettagli Recensione
Corte Desolata
Io ho una devozione per Charles Dickens che va aumentando di romanzo in romanzo, anche se quello appena letto non si rivela all'altezza di altri capolavori. Perché? Prima di tutto, Dickens è LO scrittore: eccelle in tutte quelle che sono le doti che uno di questi professionisti dovrebbe avere e che, soprattutto ai nostri tempi, sono un po' deficitarie. Oltre a fare un uso eccelso della lingua, della sintassi e di tutto quel che riguarda lo stile, Dickens riesce a imbastire meccanismi narrativi complessissimi e portarli a compimento con una maestria unica, senza mai lasciare nulla di irrisolto e, cosa importantissima, senza mai sacrificare l'essenza di un romanzo per regalare al lettore un lieto fine assoluto. Ma volete sapere qual è la cosa più bella di questo autore? I suoi personaggi, tra le pagine, prendono letteralmente vita! Non importa quanti ne siano (in "Casa Desolata" ne sono davvero tanti), nessuno è uguale a un altro, ognuno ha un suo ruolo e un suo carattere che buca le pagine, secondario o meno. Ed è così anche in "Casa Desolata".
Chiariamoci, "Casa Desolata" non scorre con piacevolezza né lascia quel segno indelebile come i suoi altri capolavori, come "Grandi Speranze", ma è comunque un libro bello e ricco. È molto chiaro il messaggio satirico che Dickens voleva rivolgere all'apparato giudiziario inglese, accusandolo la sua natura sconclusionata e i suoi attori dipinti come sanguisughe, che dilapidano il povero popolo che si affida nelle loro mani, speranzoso, ma che in realtà si infilerà in un circolo vizioso che non si risolve mai. Tuttavia, "Casa Desolata" non è soltanto una satira: è un'anticipazione del giallo che sorgerà definitivamente con Sherlock Holmes, è un romanzo pregno di sentimento, è un romanzo che non abbandona l'attenzione che Dickens ha sempre dato ai bambini.
In "Casa Desolata" c'è un po' di tutto, ma niente che non sia bello da leggere.
Risulta difficile riassumere gli eventi che questo romanzo contiene: sono talmente tanti e diversi tra loro (come i personaggi che ne sono protagonisti), che è difficile focalizzare l'attenzione su qualcuno in particolare. Protagonista assoluta di questa storia è sicuramente la causa legale "Jarndyce contro Jarndyce", processo legale riguardante una controversa eredità le cui discussioni si protraggono da anni e anni senza mai fare passi in avanti. Sarà proprio la causa il motore di questa storia, pur essendo l'unica cosa che non muterà mai, rimanendo sempre nella sua condizione di stallo. Intorno ad essa, tuttavia, ruotano tanti personaggi differenti: Ada e Richard, cugini che da questa causa dovrebbero ottenere la propria fortuna, ma che da essa troveranno soltanto l'amore che li legherà e la sofferenza legata al suo immobilismo; John Jarndyce, tutore dei due giovani, completamente disinteressato alla causa perché uno dei pochi ad essere consapevole che non porterà a nulla; Esther Summerson, governante della casa del tutore, appunto chiamata "Casa Desolata".
È Esther la vera protagonista (e voce narrante a capitoli alterni) di questa storia: detentrice di innumerevoli virtù, si farà amare da chiunque la incontri, facendosi fulcro di tantissimi eventi e spesso suo malgrado. Scopriremo cosa si cela dietro alle sue origini misteriose e cosa la lega a un'importantissima donna ammirata da tutto il "bel mondo", la altera Lady Dedlock.
Tra morti misteriose, appassionanti investigazioni, incontri improbabili e amori felici e tormentati, ci infileremo in un intricato labirinto di eventi che Dickens, con la sua arte, risolverà soltanto nelle ultime pagine, riuscendo a soddisfare ogni tipo di lettore. Un viaggio emozionante, che non scade mai nel banale e che non sacrifica mai sé stesso in nome dei lieti fini e della bellezza a tutti i costi.
"Rick, il mondo è davanti a te; ed è probabile che come tu ci entrerai, così sarai ricevuto. Non fidarti di nient'altro che della Provvidenza e dei tuoi sforzi. La costanza nell'amore è una buona cosa; ma non significa nulla e non è nulla senza la costanza in ogni sforzo. Se tu avessi la capacità di tutti i grandi uomini, passati e presenti, non potresti fare bene nulla senza volerlo sinceramente e senza adoperarti per riuscire. Se tu t'immagini che il vero successo, nelle cose grandi e piccole, si sia raggiunto o sarà mai raggiunto, strappandolo alla fortuna, lascia qui questa idea sbagliata o lascia qui la tua cugina Ada."
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Commenti
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mi sa che una volta sono stato proprio io a consigliartelo!
Vale.
è il minimo, per un autore del genere. Anche se io mi sento di consigliare altre opere, prima.
Vale.
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