Dettagli Recensione
Il complesso viaggio dentro di se’
“ Demian “, storia della giovinezza di Emil Sinclair, breve romanzo scritto da Herman Hesse nel 1917 e pubblicato subito dopo la fine della guerra, affronta il complicato processo di crescita e maturazione di un giovane in lotta con se stesso, sospeso tra l’ enigmatica e pericolosa duplicità bene-male.
La quiete, la pulizia e la chiarezza del proprio nucleo famigliare, borghese e protettivo, contrapposti a malvagità, inganno, e tradimento esterni, incarnati nel crudele Kramer, un mondo a cui il protagonista si consegna, mettendosi nelle mani del demonio. A quel punto tutti sospetteranno di lui e persino la città in cui cammina cambierà aspetto, più verosimilmente questa è’ la sua percezione dei fatti.
Ma c’è una possibilità di salvezza nella figura amica di Demian, compagno di studi, un viso trasfigurato, senza volto, fuori dal tempo, fanciullo e uomo con un tocco femmineo, incredibilmente diverso da chiunque e con una vita circondata da dicerie e misteri.
Egli lo accoglie, lo segue, spesso solo con lo sguardo, indicandogli una via, è amico e mentore, scompare a lungo per tornare quando serve.
La fine della fanciullezza di Emil segnerà la partenza di Demian, la propria solitudine nel mondo e la necessità di intraprendere una strada personale.
Ecco allora subentrare Pistorius, novello Demian, vate e consigliere, guida spirituale con cui confrontarsi e dal quale allontanarsi raggiunta una maturità intellettiva e sentimentale.
Il tema centrale del romanzo è la rappresentazione della storia di un uomo vero, unico, e la ricerca di una meta in una interpretazione del tutto personale. Trattasi di un percorso complicato, ostico, sospensione tra due mondi, antitetici e complementari, luce ed oscurità, Dio e il diavolo, intrappolati in una moralità sinonimo di sofferenza.
In fondo l’ unica e vera vocazione è quella di arrivare a se stessi, incontrando il proprio destino attraverso la contemplazione e l’ abbandono, amando ( al contrario della maggior parte degli uomini ) senza perdersi, mantenendo ed avvalorando una fiducia assoluta nei propri sogni, pensieri e presentimenti.
Destino ed animo esprimono un nome ed un concetto unici, l’ odio riguarda esclusivamente qualcosa che abbiamo e viviamo dentro.
Un Hesse a metà tra il vate ed il pedagogo da’ voce alle inquietudini di un vivace protagonista che affronta l’ eterna lotta tra bene e male, divino e diabolico ( ed Abraxas e’ la divinità con il compito di unirli ), con echi profondi post-guerra ed interrogativi correlati su natura umana, ricerca e perdita di identità .
Un testo influenzato dall’ esperienza diretta e dallo studio della psicanalisi, ( Freud, sogni, istinti, desideri ) arricchito da elementi simbolici ( le figure di Demian e della madre ), una riflessione profonda su coscienza ed esistenza attribuendo significati precisi e profondi al tortuoso cammino verso la ricerca e l’ acquisizione di se’.