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"Una delizia, leggetelo tutti"
"Una delizia, leggetelo tutti": con queste parole Lev Tolstoj definisce l'opera. E dopo averla conclusa, è impossibile non suggerire a tutti gli altri di leggerla.
Non ripeterò la trama nei dettagli ma soltanto ne accennerò brevemente: un ragazzo sognatore e idealista decide di separarsi dalla madre abbandonando la tranquilla vita di campagna per affrontare la dura vita di Pietroburgo; ad "accoglierlo" c'è lo zio, Pjotr Ivanovic, uomo pragmatico e d'esperienza, che bada al sodo e non si fa catturare da "sciocchezze" quali amore e amicizia, badando solamente agli affari e alla sua stabilità economica. Il giovane Aleksandr vive diverse avventure avventure d'amore che incidono profondamente nel suo animo sconvolgendolo più volte: dopo numerosi accadimenti e mutamenti il ragazzo decide di tornare in campagna ma ... (non rivelo il finale).
L'aspetto che desidero analizzare consiste innanzitutto nel rapporto fra i personaggi. La mamma del giovane Aleksandr Aduev è una donna tanto premurosa e affezionata al proprio figlio che quando costui decide di abbandonare i luoghi natii si dispera enormemente. Da questo punto di vista lo scrittore descrive in maniera impeccabile i caratteri dei propri personaggi concentrandosi quasi esclusivamente sulle sezioni dialogiche, che prevalgono su quelle narrative e descrittive.
Il soggiorno pietroburghese del giovane è ricco di spunti di riflessione, in primis il rapporto con lo zio Pjotr. Questi infatti è un uomo dedito soltanto agli affari e agli aspetti materiali della vita e rigetta in toto il mare di emozioni che il giovane tenta di mostrare in ogni occasione. Aleksandr nutre un affetto sincero nei confronto dello zio, mentre costui non sembra preoccuparsi più di tanto del nipote, anche se lo soccorrerà ogni volta che ne avrà bisogno. Sono notevoli dal punto di vista stilistico ma anche contenutistico (anche se talvolta i temi sono sempre gli stessi) i discorsi che intercorrono fra il giovane e lo zio: evidenziano infatti la distanza fra il mondo poetico e romantico dell'uno e la concezione realista e affarista dell'altro. Un personaggio chiave è rappresentato dalla giovane moglie di Pjotr, Lizaveta Aleksandrovna: ella infatti intrattiene dei rapporti privilegiati con il ragazzo tentando con amore di indirizzarlo lungo la sua via e assecondandolo quando necessario, mentre con il marito i rapporti restano di difficile lettura.
Aleksandr vive a Pietroburgo molte avventure, grazie alle quali le sue illusioni giovanili vengono poco a poco a svanire: i suoi tre amori sono completamente uno diverso dall'altro, eppure intervengono notevolmente nel suo percorso di crescita. Costituisce un punto di riflessione il mutamento che avviene nell'animo di Aleksandr, costantemente accompagnato dalla maestria di Goncarov.
Certi dialoghi, certe riflessioni, certe immagini conferiscono a questa opera un significato immenso, che permette di consacrare Goncarov accanto ai grandi della letteratura russa.
Il libro mi ha colpito per la sua scorrevolezza (che tra l'altro contraddistingue anche l'altro capolavoro dello scrittore, "Oblomov", un libro che ho amato fino in fondo) e per l'abilità da parte di Goncarov di immaginare delle scene molto realistiche e davvero indimenticabili.
Il mio suggerimento è di leggerlo e apprezzare in ogni singola pagina la capacità di Goncarov si soffermarsi su interrogativi di carattere estetico-morale con una piacevolezza da far invidia a tutti gli scrittori moderni.