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Taccuini della guerra di secessione
 
Taccuini della guerra di secessione 2017-11-11 11:51:11 LittleDorrit
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
LittleDorrit Opinione inserita da LittleDorrit    11 Novembre, 2017
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“Qui li contiamo uno per uno teneramente...”

Leggere i taccuini di Whitman è attraversare l’inferno senza ritorno nè perdono.
È un salto indietro nel tempo per ritrovarsi sui campi di battaglia con migliaia di uomini inconsapevoli delle loro future sorti. Da impotenti spettatori, restiamo in attesa che un corpo disteso su una terra arida e polverosa venga rianimato o sotterrato; che una croce di legno venga piantata su una tomba senza nome; che tutto il sangue versato su quella terra, s'inabissi nelle acque del Potomac.
Whitman è un girovago ed un reporter ma in queste pagine diviene amico intimo e ultimo confidente, padre spirituale, soccorritore e scrivano per i molti giovani protagonisti di una delle guerre più sanguinose della storia.
Appunti struggenti, delineati da un distaccato realismo, da una lucida impotenza e descritti con una fermezza dignitosa.
Sono impressioni a caldo venute fuori da piaghe infette e dai deliri della febbre tifoide; sono grida di corpi martoriati, ammassati, sventrati, prosciugati dalla dissenteria, sfiniti dalla fatica, rinchiusi in ospedali improvvisati o lasciati a se stessi senza degna sepoltura. Uomini di passaggio, nel nostro immaginario, che Whitman cita per nome, per compagnia di appartenenza o attraverso l'eco di altre voci, racconti degli ultimi coraggiosi.
Il mondo di questi uomini è un mondo di cose perdute, di ideali conquistati o repressi, di inconsapevolezza, di luoghi impervi, sconosciuti e selvaggi, di preghiere mai ascoltate, di preghiere esaudite, di abbandono, di conforto, di lettere d'addio dettate all'ultimo minuto per non cadere nell'oblio.
Immedesimarsi nello stato d'animo che accompagna l'autore nel suo percorso è facile ma allo stesso tempo distruttivo.
Ti senti irrimediabilmente parte del tutto ma spettatore inutile davanti alla sofferenza che, in queste pagine, si tocca davvero con mano.
Non si può parlare di stile qui, anche se a stralci il poeta Whitman di Foglie d'erba viene fuori.
Sono frammenti dell'umana oggettività che conducono ad una lettura amara, straziante, fortemente impressionante ma indimenticabile.
Fateci un pensierino. Un universo di sensazioni in poche pagine.

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Consigliato a chi ha letto...
Via col vento, Foglie d’erba, saggi storici sulla guerra di Secessione
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Bel commento, Marcella. E interessante segnalazione : non sapevo nulla di questi taccuini del grande poeta americano.
Molto convincente: riuscirò mai a leggere tutti i libri della mia infinita lista?!
Grazie per la bella recensione.
Elena
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LittleDorrit
11 Novembre, 2017
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Una chicca della Mattioli che, all’epoca dell’uscita, sorprese anche me.....nel tempo è diventata una delle mie case editrici preferite. Hanno prezzi un po’ altini ma riservano una cura strepitosa alle opere proposte. Ciao Emilio e grazie.
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LittleDorrit
11 Novembre, 2017
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Grazie a te. Qui non c’è da preoccuparsi....è davvero brevissimo. Buone letture.
Grazie, bella recensione! Mi annoto il titolo: ho molto amato Whitman con le sue "Foglie d'erba"!
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LittleDorrit
12 Novembre, 2017
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Grazie a te. Se hai apprezzato Foglie d’erba questo libricino non puoi perdertelo. È brevissimo e non avrai di fronte il poeta ma il cronista e l’uomo. Buone letture.
Bel commento, Marcy. letto tanto tempo fa....
In risposta ad un precedente commento
LittleDorrit
15 Novembre, 2017
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Grazie Anna! A me ha emozionato particolarmente. A presto
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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