Dettagli Recensione
Lombi e utero
Si arranca a leggere questo romanzo il cui difetto principale può essere ricercato nell’estrema ripetitività e discontinuità del flusso narrativo; questo a star dentro parametri di natura prettamente letteraria giacché a dover parlare di contenuto o ancor più di stile il solo pensare di dover far mente locale per riattivare il ricordo mi nausea alquanto. In estrema sintesi Connie e Clifford si sposano quando è ancora in atto la Grande Guerra, lui dopo un mese riparte per il fronte e torna invalido, nel 1920 divenuti lui baronetto lei Lady tornano a Wragby Hall, nell’antica residenza di famiglia. Siamo nelle cupe Midlands, bacino minerario di carbone e ferro. Lui si circonda di amici irrisolti, lei deve ascoltare le chiacchiere di questo cenacolo maschile, maschilista, puerile. Nel frattempo appare il guardiacaccia e prima di giungere alla rappresentazione del loro amplesso iniziale dei successivi più frequenti e- a detta loro- più soddisfacenti, ci rendiamo conto che la povera Connie oltre a vivere una dimensione fortemente maschilista , deve pure subire la grettezza del classismo più bieco che a lei non appartiene. Si è infatti affacciata alla sua mente la consapevolezza che gli uomini della sua generazione siano fondamentalmente degli inetti, meschini, pavidi e il machismo del guardacaccia rinforza la convinzione. Egli è pure il paladino della polemica contro il progresso tecnologico e la perdita di umanesimo, peccato che quanto afferma passi ridicolmente in secondo piano allo scadere dei toni ogni qual volta si tenti una rappresentazione della sfera sessuale, a mo’ d’esempio giusto il ridicolo che avrebbe il muoversi ritmico delle natiche dell’uomo quando penetra una donna! Mah … e questo è niente.
Provo un immenso senso di delusione e ritengo di essere stata vittima di quel, talvolta prezioso, circolo letterario che si attiva di lettura in lettura. Caro Malamud, con le tue “Vite di Dubin” e la curiosità che hai suscitato verso questo scrittore del quale il tuo personaggio si interessava assai, mi hai teso una trappola di una noia mortale. Devo riconoscere altresì che la tua maestria nel rappresentare le scene di sesso in quel tuo romanzo non ha rivali. Ti sei divertito?
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Commenti
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Un caro saluto
Elena
irriverente stavolta, ma invariabilmente preziosissime le tue recensioni!
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Allora ho fatto bene, finora, a non leggerlo... in effetti, non mi ha mai molto incuriosita nemmeno dal titolo.
Quando potrò, di questo autore leggerò "Mare e Sardegna", ma nemmeno di questo ho sentito parlar troppo bene.